Un altro problema sulla privacy coinvolge Whatsapp. Ora molti utenti rischiano di vedere il loro account bloccato. Vediamo nel dettaglio cosa succede e perché.
Ennesima tegola che cade sugli utenti di Whatsapp che vedono la loro privacy nuovamente compromessa. Ora si rischia il blocco definitivo. All’inizio di questo anno l’app è stata protagonista di forti critiche per le nuove politiche sul trattamento dei dati personali.
Ma nonostante ciò continua ad essere l’app di messaggistica istantanea preferita non solo degli italiani, ma in tutto il mondo. Fa parte della scuderia delle aziende di proprietà di Mark Zuckerberg e proprio per questo è in arrivo una importante novità che mette a rischio molti utenti.
Ecco perché Whatsapp blocca gli utenti
L’aggiornamento delle condizioni della privacy sull’app possono portare Whatsapp a bloccare i propri utenti se non le accettano. Si tratta di un vero e proprio ban che riguarda tutti. Questo social guadagna grazie agli introiti pubblicitari visto che non chiedono nessun versamento da parte degli utenti. Ad ogni modo, per fare in modo che la pubblicità su Facebook sia più pertinente possibile per i singoli user, Whatsapp ha pensato bene di utilizzare i dati contenuti nei loro profili.
A breve l’introduzione delle nuove condizioni sulla privacy permettono al social di prendere dati da Whatsapp e condividerli su Facebook per una maggiore profilazione dei contenuti pubblicitari. Le chat coinvolte sono quelle che hanno per protagonisti i profili privati che hanno a che fare con i profili aziendali. In questo modo, i loro contenuti possono essere salvati secondo le nuove disposizioni in materia di privacy.
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Cosa succederà sull’app dal 15 Maggio 2021?
Dal 15 Maggio chi non accetta questa clausola sulla privacy rischia di essere definitivamente bannato dall’applicazione. Inoltre, le funzioni all’inizio saranno limitate. Si potranno effettuare soltanto chiamate, ma non si potrà ricevere o inviare messaggi. In seguito, dopo 120 giorni il profilo verrà definitivamente eliminato.
Ma gli utenti europei al momento possono fare un sospiro di sollievo, perché a quanto pare le nuove regole non coincidono con il regolamento GDPR che prevede l’uso dei dati personali solo per specifiche finalità.
