Scandalo a Modena con dosi “avanzate” dei vaccini che sono state distribuite in maniera illegittima: ecco cosa sta accadendo.
Da oltre una settimana continua la campagna vaccinale in Italia per medici e operatori sanitari che lottano in prima linea contro l’espandersi del virus. Queste le categorie sensibili a cui sono dedicate le centinaia di migliaia di dosi mentre il resto della popolazione dovrà attendere.
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In quel di Modena sembra non essere andato però tutto secondo i piani, con delle ‘dosi del vaccino avanzate’ che sono state distribuite in maniera illegittima. Si è alzato un vero e proprio polverone con i Nas di Parma costretti ad intervenire: andiamo a scoprire cosa sta accadendo.
Modena: uno scandalo senza fine
Durante la campagna di vaccinazione a Modena in seguito alle ultime somministrazioni, sono avanzate alcune dosi. Queste, per non essere sprecate, siccome il giorno dopo sarebbero state inutilizzabili, sono state distribuite a parenti di alcuni operatori sanitari. Gli stessi però non facevano parte delle categorie scelte per la prima fase di vaccinazione. Un caso che naturalmente ha lasciato in molti senza parole
L’Ausl locale, facendo chiarezza, a confermare quant’è accaduto: “Tutte le persone responsabili di tale condotta, operatori sanitari o altre figure impegnate nel coadiuvare i team vaccinali in qualità di volontari saranno individuate“.
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L’Ausl successivamente ha voluto scusarsi on la cittadinanza affermando di “impegnarsi a garantire la massima trasparenza”. Un impegno che la stessa azienda rende noto di aver portato avanti sin dall’inizio della campagna vaccinale.
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Vaccini e dosi avanzate: le conseguenze del vile gesto
Non poteva però mancare l’intervento dei Nas di Parma che stanno indagando sull’accaduto. A far scattare nuovamente l’allarme ci ha pensato un’esponente del M5S, Silvia Piccinini: “Sembra che anche in altri centri vaccinali della nostra regione, Bologna in primis, il caso delle dosi in eccesso a fine giornata non sia un evento sporadico. Ecco perché ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Regione di fare chiarezza sulle procedure utilizzate“.
Inoltre viene chiesto di verificare:“se esiste un protocollo per gestire questi casi, e quante dosi di vaccino fino ad oggi sono eventualmente andate perse a causa proprio di una programmazione non ottimale dei calendari vaccinali”.
