Carlo Verdone, il dolore scolpito nel cuore: la grave perdita

Carlo Verdone e il dolore che non può mai essere dimenticato. La grave perdita che ha caratterizzato la sua vita

I suoi successi sono conosciuti dal pubblico del grande e del piccolo schermo. Molti suoi film sono diventati i classici del panorama italiano. Stiamo parlando di Carlo Verdone, nato a Roma nel 1950, che oltre ad essere attore è anche regista, doppiatore e sceneggiatore.

Carlo Verdone, il dolore scolpito nel cuore: la grave perdita (Foto web)

Verdone, è un’icona del cinema italiano, ricordiamo infatti “Io, loro e Lara” con Laura Chiatti e Marco Giallini, “Grande, grosso e… Verdone”, “Gallo cedrone”, “Benedetta follia” con Ilenia Pastorelli, “Sotto una buona stella”, “Posti in piedi in paradiso”, “In viaggio con papà” con il grande Alberto Sordi. Inoltre ha recitato nel film di Paolo Sorrentino che ha vinto l’Oscar “La grande bellezza”.

L’attore si è laureato con 110 e Lode in Lettere Moderne alla Sapienza di Roma e sua sorella è sposata con Christian De Sica che fu il suo compagno di banco delle scuole superiori. Insomma Carlo e suo cognato condividono non solo la sfera familiare ma anche quella lavorativa, infatti sono molti i film in cui recitano insieme come “Borotalco”, “Compagni di scuola” e “Acqua e sapone”. Di Verdone, sappiamo che è un grande appassionato di musica ed è un tifoso sfegatato della Roma.

Nel corso della sua splendida carriera, però, ha subito un forte trauma che lo ha fatto soffrire particolarmente e che ancora oggi non ha del tutto superato.

Carlo Verdone e il dolore per la perdita del padre: “Mi manca molto”

Carlo Verdone (Foto web)

Verdone, spesso, parla del padre defunto, figura fondamentale che gli ha sempre dispensato buoni consigli. L’attore, come riporta fortementein.com, ha spiegato: “Mio padre mi manca molto. L’altro giorno ho scritto la prefazione a un libro. Quando prendevo il ricevitore del telefono per leggergli un mio scritto, lui ascoltava e mi correggeva. Non trovavo il telefono. Mi sono detto, ma cosa stai facendo?”.

Verdone ha, inoltre, raccontato un simpatico episodio in cui mentre era uno studente al Centro Sperimentale di Cinematografia dovette sostenere un esame dove proprio suo padre era il professore che lo interrogava: “Mi chiese quello che non mi doveva chiedere: Dreyer. Non fu affatto generoso, facendomi fare una figuraccia tremenda. Ci rivediamo alla prossima sessione, mi congedò così. Alla vigilia l’avevo pregato di chiedermi di Fellini e del neorealismo. A casa, dopo l’esame, si fece una grande risata e mi disse, ‘cosa avrebbero detto gli altri studenti se ti avessi protetto? La prossima volta preparati su Dreyer”.

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