“Mangiare meno carne!”, bufera dopo le dichiarazioni del ministro

Il consiglio di mangiare meno carne, da parte di un ministro, ha generato immediatamente polemiche.

Suini appesi e scuoiati
Animali scuoiati e appesi (GettyImages)

Il 2021 sembra essere un anno determinante per la transazione ecologica. Non appena il ministro Roberto Cingolani, che si occupa proprio del futuro sostenibile, ha dichiarato che si deve mangiare meno carne si è aperta una controversia. 

Queste sono le prime parole del neo ministro, che dirige il nuovo dicastero di transazione sostituendo quello dell’ambiente. Queste dichiarazioni sono state rilasciate durante la Conferenza preliminare al disegno nazionale per lo sviluppo sostenibile. Fra gli altri, l’ex presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, gli ricorda che l’Italia è uno dei paesi che inquina di meno con il settore degli allevamenti.

Il pensiero di Cingolani è in linea alle ricerche scientifiche avvenute negli ultimi anni, che ora tendono a trasformarsi in pratica tramite le istituzioni. “La nostra economia non dovrebbe essere gestita a danno dell’ambiente in cui viviamo”, dice il ministro. Questo sta a significare anche che bisognerebbe modificare le nostre abitudini culinarie.

Il ministro Cingolani trova valenze scientifiche a giustificare la scelta di mangiare meno carne

Suini appesi in mattatoio
Maiali appesi a testa in giù (GettyImages)

I numeri non possono che dare ragione alle dichiarazioni appena rilasciate, dal ministro renziano, durante la conferenza preparatoria. “Mangiare troppa carne vuol dire effettuare un enorme spreco dell’acqua”, conferma Cingolani.

I dati allarmano gli studiosi che si occupano di consumo dell’acqua durante la produzione. In effetti, l’ allevamento bovino ha uno spreco dell’acqua di 15415 litri  per un kg di carne. A confronto con quello della produzione vegetale, con 322 litri d’acqua per Kg, quello della carne bovina è nettamente meno sostenibile.

“Non è più il futuro delle generazioni future da difendere, ma quello nostri figli”, dice Cingolani. In oltre, “C’è anche un problema di disuguaglianze, che sono aumentate negli ultimi anni, e di debito pubblico”.Questi sono problemi che influenzano molto in un pianeta dove la specie umana ha avuto uno sviluppo numerico impressionante.

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Il settore alimentare mette a rischio il pianeta e provoca cambiamenti climatici

Macellaio taglia carne con coltello
Un macellaio che taglia la carne (GettyImages)

Il problema della produzione alimentare non è da mettere in secondo piano. I danni che la produzione della carne provoca al pianeta è determinante nella lotta ai cambiamenti climatici. Oltre allo spreco dell’acqua non c’è da sottovalutare anche il suo inquinamento.

Non c’è da dimenticare che l’acqua che abbiamo nel pianeta sta diminuendo e, in più, la si sta inquinando con i rifiuti organici. Anche le sostanze chimiche che si usano per gli allevamenti finiscono in acqua e ciò non può essere più tanto tollerato. In oltre, “mangiare troppa carne crea anche danni salutari”. Quindi, ci sarebbe da sostituire le sue proteine con il consumo delle proteine vegetali.

 

 

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