Di Battista grida al ‘complotto’: “Fuori a causa loro”

La crisi all’interno del Movimento 5 Stelle è sempre più accentuata ed ora ad esprimersi è Di Battista, da sempre contro il nuovo esecutivo.

GettyImages-grillo e di battista
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Il Movimento 5 Stelle, entrato in Parlamento con una squadra di ben 338 parlamentari molto agguerriti, continua a perdere componenti. Oltre a quelli persi per strada negli ultimi tre anni, bisogna aggiungere tutti i senatori che hanno votato no per la fiducia al governo Draghi.

Le dure parole di Vito Crimi e la risposta di Di Battista

GettyImages-vito crimi
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Infatti, questi ultimi, hanno violato quanto deciso dalla base degli iscritti su Rousseau, e pertanto sono stati cacciati dal Movimento, come affermato dal capo politico Vito Crimi. Inoltre, negli ultimi giorni si stanno valutando anche le motivazioni degli assenti. Infine, si è aperta la procedura per chi è in ritardo con la rendicontazione e le restituzioni. Alessandro Di Battista, oramai ex M5S, si è espresso in merito, ribadendo che ha suo parere “la base non è d’accordo con le espulsioni”.

Le sue parole arrivano durante una diretta Instagram, social sul quale l’ex parlamentare vanta ben 267mila follower. Si dichiara “battitore libero” e sottolinea che non darà vita a “scissioni né correnti”. Di Battista si è soffermato, quindi, sull’ormai ex premier Giuseppe Conte, gridando al complotto.

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I fautori del complotto sull’esecutivo

GettyImages-salvini
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Sarebbe tutto organizzato e “ordito da Gianni Letta, con l’aiuto di Matteo Salvini”. Sottintendendo, ovviamente, Renzi e citando anche Emilio Carelli. “Il governo – dichiara l’ex 5 Stelle – è un’accozzaglia indecorosa e un assembramento parlamentare pericoloso. Non ho le prove, ma sono sicuro che Gianni Letta sia l’artefice dell’operazione Draghi. Renzi l’aveva organizzata con degli agganci: con Salvini, Gianni Letta, tutti i giornaloni che negli ultimi due mesi avevano infangato questo governo”.

Di Battista, poi, si rivolge direttamente a Draghi, al quale non risparmia di certo critiche: “Draghi per me è l’antitesi rispetto a determinate idee sullo stato sociale e sull’attenzione al piccolo, alle piccole imprese. Se poi dovesse convertirsi a quanto è maggiormente colpito in questo periodo bene venga, ma io non mi fido. Ogni volta che Draghi dice qualcosa – anche alcune azioni già volute da Conte – sembra che sia venuto in terra il tredicesimo apostolo. Questo non mi sta bene”.

L’ex pentastellato, chiosa con un diplomatico “vedremo come si comporterà”. Di Conte, invece, dice “è stato un galantuomo, fin troppo signore”. Infine, a chi lo accusa di fare l’opposizione solo attraverso Instagram, risponde di aver dato ben due volte la sua disponibilità a fare il Ministro, “non mi sono sempre lavato le mani. Ho detto sì, ma il Pd ha posto un veto nei miei confronti se non fosse entrata anche la Boschi. E allora non me la sono sentita”.

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