Aiuti economici: tutte la categorie dimenticate dallo Stato

Il governo ha disposto copiosi aiuti economici per moltissime categorie, ma alcune sono state toalmente dimenticate.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte Fonte: Instagram @giuseppeconte_official

Il Governo ha presentato l’ultimo decreto, chiamato ‘Decreto Ristori’ perché ha proprio l’obiettivo di ristorare quelle attività e quei lavoratori che a causa della pandemia o delle misure restrittive impiegate per contrastarla hanno perso gran parte del loro introito economico.

Questi aiuti saranno vari tra i settori. I settori che hanno subito una totale chiusura avranno aiuti maggiori, mentre quelli solo limitati a livello orario avranno un aiuti di entità minore.

Ma questa non è la sola condizione, bisogna anche rientrare nelle categorie di cui il governo si è ricordato, che sono tante, tantissime, ma non abbastanza. 

Ancora una volta sono esclusi dal ‘Bonus Ristoro‘ molti di coloro si sono già visti preclusi il ‘Bonus Covid‘.

Come ad esempio i lavoratori occasionali che sono anche liberi professionisti, che lavorano con ritenuta d’acconto. L’income annuale di molti di loro infatti non supera la soglia che impone l’apertura della partita Iva o l’iscrizione ai servizi previdenziali, come l’INPS.

L’esecutivo non ha considerato questi lavoratori nei piani di aiuti economici proposti in questi mesi di emergenza. E non li ha considerati neppure sta volta.

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Gli aiuti economici a imprese e partite Iva, le categorie dimenticate:

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte Fonte: Instagram @giuseppeconte_official

Tra le categorie dimenticate dagli aiuti economici possiamo trovare i lavoratori con contratto stagionale, che operano in ambiti diversi dal turismo e dalle strutture termali.

I commercianti e gli artigiani che lavorano in esercizi aperti solamente nelle mete turistiche durante l’estate o l’inverno, per citare una categoria particolare.

Oppure i gestori di piccoli Bed&brekfast a gestione familiare, a cui la legge ha sempre permesso di lavorare senza alcun tipo di partita Iva, ma come “attività non imprenditoriale”, pagando semplicemente un fisso a fine anno in dichiarazione dei redditi.

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