La bozza del decreto Ristori: ecco chi riceverà gli aiuti

Nella bozza del decreto Ristori, sul tavolo del governo per le ultime rifiniture, sono indicate le categorie che riceveranno gli aiuti, necessari a sostenere economicamente le attività bloccate a causa del Coronavirus. 

Giuseppe Conte
Il premier Giuseppe Conte Fonte: Instagram @giuseppeconte_official

L’ultimo Dpcm, emanato il 25 ottobre ed entrato in vigore appena ieri, ha suscitato proteste e boicottaggi. C’è stato chi è sceso nelle piazze di Roma, Torino, Milano e Napoli per manifestare, c’è chi si è incatenato per espiremere il suo dissenso.

C’è ancora chi sceglie di sfidare il decreto e tiene aperto il locale, il ristorante o la palestra, contravvenendo alle nuove disposizioni.

Dalle proteste al decreto Ristori:

Nonostante gli episodi di violenza verificatisi in alcune delle manifestazioni di protesta, il governo ha capito chiaramente che questi gesti incivili non venivano dai gestori disperati di attività.

Era infatti nelle manifestazioni pacifiche che chi rischia il fallimento con la chiusura di un mese prevista dal Dpcm ha potuto far sentire la sua voce.

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E dopo aver condannato i manifestanti violenti, l’esecutivo si è rimboccato le maniche per dare alla luce quanto prima un decreto in grado di supportare i comparti fortemente penalizzati. Ecco quindi cosa prevede la bozza di quel decreto, denominato ‘decreto Ristori‘.

Il decreto Ristori porterà aiuti a molte categorie:

Ristorazione
Comparto Ristorazione Fonte: Foto di Alexandra_Koch da Pixabay

Ristori del 400%, ossia un aiuto economico pari a 4 volte i sussidi già ricevuti durante la prima fase della pandemia, con un tetto massimo di 150 mila euro per attività, per: discoteche e sale da ballo, night club e attività similari.

Ristori del 200% per: catering, attività di organizzazione di convegni, eventi fieristici, proiezioni cinematografiche, gestione dei teatri e sale da concerto.

Potranno contare sullo stesso ‘ristoro’ anche i gestori di piscine, impianti ed eventi sportivi, strutture artistiche, palestre, parchi divertimento e tematici, sale gioco, sale bingo e biliardi.

Lo stesso vale anche per centri benessere, gli stabilimenti termali, organizzatori di fese e cerimonie, gestori di strutture di risalita in montagna, attività legate allo spettacolo, come il noleggio di attrezzatura da ripresa o il servizio di biglietteria al cinema e al teatro.

Ristori del 150% per: ristorazione con somministrazione, ristorazione ambulante, attività di ristorazione con connessione alle aziende agricole, alberghi e villaggi turistici, appartamenti per le vacanze e ostelli.

Compresi nel provvedimento anche rifugi, colonie, bed & breakfast, affittacamere, residence, campeggi, aree attrezzate per camper e roulotte, alloggi per studenti con servizio di tipo alberghiero.

Ristori del 100% per: gelaterie, pasticcerie, bar e altri esercizi assimilabili e senza cucina.

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