Serena Bortone e la confessione che arriva dritto al cuore: ecco i dettagli e le curiosità della vicenda scritta sui social
Una delle conduttrici che grazie al suo spirito ironico e dalla grande professionalità, è diventata uno dei volti più apprezzati tra i palinsesti Rai: stiamo parlando di lei, la splendida Serena Bortone che ha tenuto compagnia il pubblico con il suo show di intrattenimento Oggi è un altro giorno. La donna in un post su Instagram ha voluto ricordare una persona che ha cambiato il mondo dedicando delle parole davvero molto speciali.
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Già dal 1989, la donna comincia a lavorare nella redazione del programma di Mino Damato Alla ricerca dell’arca per poi proseguire in altre trasmissioni tra cui Avanzi di Serena Dandini e Ultimo minuto , una sorta di docufiction proposta da Simonetta Martone e Maurizio Mannoni.
Uno degli aneddoti che in molti non conoscono, è avvenuto proprio in Rai il suo primo giorno di lavoro, quando il conduttore Mino Damato le chiese di trovare un serpente vero per l’ospite internazionale che doveva di lì a poco essere seduta sulla sedia: stiamo parlando dell’artista La Toya, nonché sorella di Michael Jackson.
La bella conduttrice è molto brava in lingua inglese e in una intervista ha svelato: “Ho vissuto appieno la Londra degli anni Ottanta. In particolare ho avuto la fortuna di andare Live Aid (…) tra tutti i grandi artisti, arrivò ad un certo punto questo Freddie Mercury e noi tutti impazzimmo, lì mi resi conto della genialità di quest’uomo…“.
La donna è al timone di un programma Oggi è un altro giorno e spesso ospita diversi personaggi nel mondo dello spettacolo, oggi ha deciso di ricordare su Instagram una persona che ha cambiato il mondo.
Il ricordo di Serena Bortone sui social
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Molto attiva sui social, Serena Bortone ha deciso di ricordare una persona che ha cambiato il mondo proprio per la democrazia: ci stiamo riferendo a lui, Michail Gorbaciov.
Ella, nel dettaglio ha pubblicato una foto dell’uomo e ha scritto un lungo messaggio: “Le parole perestrojka e glasnost hanno segnato la mia generazione. Anni di speranza nella vittoria globale della democrazia. L’uomo che le suscitò entrò nella vita di tutti noi, aveva una macchia sulla fronte e si chiamava Michail Gorbaciov. La storia ci ha raccontato il fallimento di quel tentativo, e le delusioni che provocò nel paese che stava cercando di cambiare. Oggi, la sua morte nei giorni in cui quelle speranze sono così crudelmente violate, appare simbolica e triste”.
Una donna estremamente legata ai diritti, all’esporsi e a diffondere al suo pubblico messaggi di verità e di speranza.