Giorgia Soleri, dalla malattia al tentato suicidio: “Ho toccato il fondo…”

La fidanzata del frontman dei Maneskin ha rivelato una serie di avversità incontrate nel corso della sua vita. Ecco cosa ha detto

Damiano David e la sua fidanzata stanno insieme da circa quattro anni, anche se la loro relazione è stata resa di dominio pubblico soltanto nel 2021. Anche se Giorgia è la compagna di una star della musica internazionale, ha già dimostrato di non sentire più di tanto il peso della pressione mediatica. I tanti amanti delle cronache rosa infatti, sono stati fin da subito curiosi di scoprire qualche dettaglio in più in merito alla vita privata della ragazza.

 

Damiano David e la sua fidanzata Giorgia Soleri (Websource)

L’influencer, nel corso di un’intervista concessa al Corriere della Sera, ha ripercorso alcuni passaggi della sua delicata infanzia. Uno dei primi traumi che ha dovuto fronteggiare è stata la separazione dei suoi genitori, arrivata quando lei era una bambina di appena quattro anni: “Mio padre aveva dei problemi (che poi ha risolto), mia madre ha chiesto l’affido esclusivo. Io nel mezzo”.

Giorgia Soleri, l’influencer si racconta a trecentosessanta gradi

Per cercare di risolvere i problemi che l’hanno accompagnata durante il periodo della sua giovinezza, la Soleri ha ammesso di aver fatto ricorso alla psicoterapia: “La psicoterapia mi è servita a far luce sulle mie ombre. La depressione di cui ho sofferto, il dolore, l’ansia di libertà, l’aborto a 21 anni, il percorso femminista. Oscillo tra il buio e la luce, tra l’istinto a nascondermi e quello a liberarmi, anche dei vestiti. Certo, nel 2017 ho toccato il fondo e mi sono salvata per il rotto della cuffia”.

Giorgia Soleri (Websource)

Nel momento peggiore in assoluto, Giorgia ha addirittura tentato il suicidio, come confessato da lei stessa qualche tempo fa: “Ho tentato il suicidio, ero depressa ma non lo sapevo, come capita a tante.  Anche la depressione ha i suoi segnali ma possono essere diversi da persona a persona. Io stavo sempre a letto, quello che mi avrebbe potuto stimolare non lo faceva più. Poi ho provato a togliermi la vita. Ero arrivata al punto zero, potevo solo risalire o soccombere”.

A tenderle la mano in una situazione così drammatica è stata sua madre, la quale ha deciso di prendere la figlia e portarla a casa insieme a lei: “Mi ha salvata mia madre. L’hanno avvisata, è venuta a prendermi, mi ha portata a casa sua e sono rimasta lì due mesi. Di nuovo farmaci, speranze, qualche illusione”.

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