Rudy Zerbi, l’esperienza che l’ha segnato: “Non mi faceva entrare in casa”

Rudy Zerbi racconta un episodio della sua infanzia che lo ha segnato molto. Ecco di cosa si tratta.

 

Il conduttore radiofonico Rudy Zerbi ha iniziato la sua carriera come disk jokey. In seguito, diventa produttore discografico per la Sony. Successivamente, si dedica alla tv lavorando in qualità di coach e insegnante di canto ad Amici di Maria De Filippi e di giurato in Italia’s got talent e di Tu si que vales.

Rudy Zerbi e Pierluigi Pardo
Rudy Zerbi e Pierluigi Pardo – Getty Images

Dal punto di vista privato ha quattro figli avuti da tre compagne. All’età di trenta anni scopre di essere figlio biologico di Davide Mengacci, ma quest’ultimo non lo ha mai voluto riconoscere. Ha preso, infatti, il cognome del primo marito della madre.

Vediamo ora cosa ha raccontato in un’intervista a Tv sorrisi e canzoni su un momento della sua vita privata. Ecco di cosa si tratta.

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Rudy Zerbi racconta che suo nonno non lo faceva entrare in casa se prima non avesse fatto una cosa: ecco di cosa si tratta

Rudy Zerbi
Rudy Zerbi sul red carpet – Getty Images

Lo speaker radiofonico ha raccontato ai microfoni di Tv sorrisi e canzoni la sua esperienza di padre aggiungendo di aver preso alcuni tratti da suo nonno Rodolfo. Infatti, questi non lo avrebbe fatto entrare in casa se prima Zerbi non avesse effettuato la rasatura della barba. Ecco le sue parole: “Come padre sono attento e rompiscatole. Devo aver preso da mio nonno Rodolfo che era severissimo: se non mi facevo la barba prima di andarlo a trovare non mi lasciava entrare in casa. Tengo molto all’educazione dei miei figli e alla loro formazione scolastica. Sono intransigente, anche perché vivo il senso di colpa di non passare abbastanza tempo con loro. E così quando stiamo insieme cerco di trasformarmi in una sorta di Bignami. Per il resto, mi ritengo un padre affettuoso e sensibile”.

In aggiunta, ammette di avere un rapporto molto intimo con i suoi amici, a cui non manca di dimostrare il suo affetto: “I miei amici sono quelli dei tempi della scuola. Con loro sono lo stesso di quando avevo 16 anni. Non mi vergogno a dire “Ti voglio bene” e “Mi manchi” quando non riusciamo a vederci. Ho un armonioso rapporto affettivo; amo il contatto fisico e mi piace abbracciare le persone care”.

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