Criptovalute sbarcano anche nel… narcotraffico: una storia tutta italiana

Il narcotraffico è entrato nel settore delle criptovalute. Ecco l’incredibile vicenda accaduta in Italia.

Bitcoin
Monete di Bitcoin – Getty Images

Il mondo dei Bitcoin sta vivendo un periodo di alti e bassi in questo inizio mese. Dopo il clamoroso calo di fine Maggio, come non succedeva dal 2011, nel fine settimana ha ripreso un po’ di punteggio, ma è difficile fare previsioni sulla moneta e se questo significhi che sia in ripresa totale o meno.

Il lento declino era iniziato in seguito alla diffusione del tweet di Elon Musk, il magnate statunitense proprietario della casa automobilistica Tesla, che a sorpresa aveva annunciato di dover rinunciare a malincuore ai Bitcoin per la sua azienda a causa del loro forte impatto ambientale. In ogni caso, ha successivamente precisato che non rinuncia in toto alle criptomonete e neanche ai Bitcoin in cui aveva investito alla fine dell’anno scorso.

Ora, però, c’è una curiosa vicenda che interessa il nostro Paese che ha a che fare con i Bitcoin. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio e perché c’entra la criminalità organizzata.

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Cosa è successo in Italia nel narcotraffico e perché c’entrano le criptomonete?

Pacchi
Pacchi sottratti alla criminalità dalla polizia – Getty Images

In Italia, a Napoli più precisamente, è stata scoperta una cosca di narcotraffico che affondava le sue radici anche nelle criptovalute. La Guardia di Finanza ha denunciato ben nove giovani, tutti residenti nella provincia di Napoli, perché erano i responsabili di un traffico di droga che avveniva sul web. Tra i pagamenti accettati per acquistare la droga c’erano anche le criptovalute.

La truffa era semplicissima. Avvalendosi del dark web, i giovanissimi hanno sfruttato la criptovaluta per evitare che i pagamenti della sostanza stupefacente fossero tracciati. La droga veniva pagata così in crypto e veniva spedita in hub adibiti al deposito merci da una ditta di spedizione che risulta essere estranea ai fatti. Gli eventi sono avvenuti tra il 2016 e il 2017 e le Forze dell’Ordine sono risaliti a questi fatti tramite alcune intercettazioni telefoniche, in cui i minorenni discutevano su come acquistare la droga (hashish e marijuana). I ragazzi sono stati arrestati e portati nel Tribunale per i minorenni in attesa del Processo.

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