Cashback: ecco la mossa che stenderà definitivamente i furbetti

C’è una importante novità che riguarda i furbetti del Cashback. Da oggi non potranno più agire indisturbati. Ecco il metodo messo in campo dallo Stato per arginare questo fenomeno.

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Negozio che accetta carte di credito – Getty Images

Il Cashback è il servizio di rimborso di cui possono usufruire gli italiani dopo aver effettuato cinquanta transazioni attraverso l’uso di carte di credito. Per accedere al rimborso di massimo 150 euro serve l’iscrizione gratuita all’app Io. Tutti pagamenti effettuati in contanti non valgono ai fini del servizio. In più, è stato istituito un secondo premio, chiamato Super Cashback, il bonus di 1500 euro a cui hanno diritto i primi 100000 italiani che effettuano il maggior numero di pagamenti elettronici su scala nazionale.

In questi mesi sono molti i furbetti che hanno tentato di fare transazioni di pochi centesimi di euro per rientrare in questa classifica, ma ora lo Stato ha messo a punto un metodo per contrastare questo fenomeno. Vediamo insieme di cosa si tratta.

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Sanzioni in arrivo per i furbetti del Cashback: l’sms che conferma la transazione abusiva

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Pagamento effettuato con la carta di credito – Getty Images

I furbetti ormai hanno le ore contate. Finalmente lo Stato ha deciso la misura per contrastare il loro operato. Si tratta dell’invio di un sms al furbetto che decide di fare più operazioni di pochi centesimi presso lo stesso punto di vendita. Nell’sms sarà indicata la seguente frase: “transazione anomala o abusiva”, e l’utente ha di tempo fino a sette giorni per giustificare le transazioni così ravvicinate in un determinato lasso di tempo. La sanzione prevede che tali pagamenti non vengano conteggiati ai fini della classifica Cashback e l’utente perderà posizioni.

Questa sanzione arriva dopo le numerose proteste da parte dei gestori dei distributori automatici di benzina che di notte sono letteralmente assaliti dai furbetti, consci che nessuno possa fermarli, nonostante ci siano le telecamere di servizio pronti a riprenderli. Il giorno seguente i gestori si ritrovano con tante micro-operazioni di cui devono pagare un alto costo di commissione. Per questo motivo hanno denunciato questo fenomeno e ora, in vista del termine del primo semestre, finalmente lo Stato ha preso in mano la situazione. I furbetti sono ormai spacciati.

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