Prima di acquistare una casa ad un euro sarebbe meglio informarsi su cosa si nasconde dietro questa proposta. Si consiglia di andare a fondo dell’argomento, per non avere spiacevoli sorprese.
Chi non vorrebbe pagare un’abitazione con pochi soldi? Poi, visto il periodo di crisi economica, sarebbe veramente comodo. Ma c’è da stare attenti! La proposta dei comuni, di vendere casa ad un euro, potrebbe nascondere delle insidie.
Quello che questo articolo si propone di fare è informare su cosa potrebbe essere ostico nell’acquisto di una proprietà con pochissimi fondi. La miglior cosa da effettuare, prima di spendere, è approfondire l’argomento, per poter poi acquistare senza alcun dubbio.
La casa a un solo euro, venduta dai comuni, non costa realmente così poco
Quello che prima di tutto un acquirente deve sapere è che i comuni, pur di ripopolare alcune zone, sono portati a fare un’offerta difficile da rifiutare. Si tratta della vendita di alcune case ad un euro, ma il costo è ben più alto, visto che sono case fatiscenti.
In effetti, l’acquisto comporta l’obbligo di ristrutturazione, entro un determinato limite di tempo. Questo porterebbe l’acquirente a spendere tantissimi soldi, anche fino a 30 mila euro, per via dei costi del materiale edilizio e della manodopera.
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— Case a 1 euro (@case_a_1_euro) November 30, 2020
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Cosa serve nello specifico per avviare le pratiche dell’acquisto
Alcuni comuni italiani, specialmente i borghi, stanno vendendo le case a un euro, ma non solo il nostro paese fa queste attività. Addirittura, in Spagna, vengono venduti degli interi borghi, sempre per poterli ripopolare.
Queste offerte sono attuabili tramite dei bandi, a cui partecipano diverse persone. Una volta vinti questi ultimi, vanno comunicate, agli enti locali predisposti a queste procedure, le attività da svolgere. Per la ristrutturazione vanno informati alcuni uffici di edilizia riconosciuti istituzionalmente. Vi sarà da interpellare architetti e ingegneri, per portare a termine i lavori, fino a pagare la manodopera. Il tutto andrà eseguito nella norma, cioè con persone e attività riconosciute dalle amministrazioni locali.
