La macchina di Daniele De Rossi: veramente inaspettabile per uno come lui

Quando si pensa a Daniele De Rossi è difficile non pensare alla carriera con la A.S. Roma, ma la stampa si concentra anche su altro, come, ad esempio, il costo della sua automobile.

L'ex capitano della roma Daniele De Rossi
Daniele De Rossi con la maglia dell A.S. Roma (GettyImages)

Lo storico capitano della A.S. Roma è noto per molte gloriose vicende calcistiche. Difficile pensare ad altro quando si parla di Daniele De Rossi, eppure, non appena è sbarcato in Argentina la stampa si è concentrata anche sul costo della sua automobile.

‘Tano’, così definito De Rossi quando è arrivato al Boca Junior, è stato seguito dalla stampa locale con occhio di riguardo. Effettivamente, non capita tutti i giorni avere un campione affermato in Europa nelle file argentine. Di qui il forte interesse della stampa su ogni dettaglio della sua vita.

La stima della macchina di De Rossi e altri particolari

De Rossi con la maglia del Boca Junior
De Rossi saluta i tifosi del Boca Junior (GettyImages)

Non appena ‘capitan futuro’, così definito a Roma per via della sua attesa di succedere a Francesco Totti, è sceso dall’aereo a Ezeiza ha utilizzato un mini van con autista. Però, non appena gli è stato possibile, De Rossi ha acquistato un’auto per avere la sua indipendenza.

Delle automobili utilizzate da altri calciatori, Ronaldo, Messi, Balotelli, etc., o da vip in genere, non è tra le più costose, ma la stampa argentina non ha potuto fare a meno di notarla. Si tratta di un suv Citroen, DS7 Crossback, dal costo che varia dai 48 mila ai 68 mila dollari. L’auto è super accessoriata ed ha un cambio automatico a 8 velocità. All’interno c’è uno schermo hd da 12 pollici, navigatore e sistema multimediale Android.

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Da ‘capitan futuro’ a ‘mister futuro’ è trascorso più di un anno

Il campione dell'Italia Daniele De Rossi
Il campione del mondo nel 2006 con la nazionale italiana, Daniele De Rossi (GettyImages)

Sono tanti i soprannomi che De Rossi si è dovuto subire durante gli anni. Lui sembra preferire essere chiamato Lele, da compagni e persone confidenti, ma al mondo c’è chi etichetta sempre tutto. Ci sono stati i nomignoli meno sopportati, tipo ‘capitan Ceres’, per le probabili semplici serate con amici, o ‘Tano’, per via che in Argentina gli italiani vengono definiti così, inneggiando ai napoletani esuli.

Ora sembra gli si stia attribuendo il soprannome di ‘mister futuro’. Questo è dovuto ai ritardi negli iter burocratici, per via del Covid-19, che gli stanno facendo allungare i tempi  dell’appuntamento con le società, che lo richiederanno per allenare le loro squadre.

Ad ora, sono tre i club a cui l’ex capitano giallorosso ha dovuto dire di no per colpa delle remore. Adesso però, ha accettato di prender parte all’entourage che accompagnerà l’Italia all’europeo 2020/2021. L’ex giocatore, vittorioso di un mondiale e un europeo under 21 con gli azzurri, sarà al fianco del mister Roberto Mancini. Un grande in bocca al lupo a lui e a tutta la nazionale sembra essere doveroso.

 

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