Draghi al Parlamento: dal 2008 che non si vedeva qualcuno così influente

L’incarico di Draghi come presidente del Consiglio ha attirato le attenzioni del Parlamento: dal 2008 non c’era uno come lui.

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L’Italia sono mesi che cercava una svolta dal punto di vista politico in seguito ad una crisi che prosegue ormai da tempo. La persona giusta per ripartire sembra quindi essere Mario Draghi, ex presidente della Bce, incaricato come Premier da Mattarella.

Una figura particolare, che in Europa ha sicuramente un posto di rilievo visti i suoi trascorsi e che potrebbe consentire alla penisola di acquisire potere anche tra i banchi europei. Personalità del genere e di tale importanza non si aveva ormai da tempo, dal lontano 2008. Andiamo a scoprire di chi stiamo parlando.

Cresce l’importanza al Parlamento

parlamento (web source)
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L’impatto che può avere Mario Draghi sull’Europa è sicuramente alto, con il banchiere che deve la sua grande popolarità alla presidenza della Banca centrale europea dal 1 novembre 2011 fino al 31 ottobre 2019. Otto anni in cui ha saputo farsi spazio tra le diverse personalità europee, acquisendo potere e consensi. Non è infatti un caso che nel vecchio continente la sua investitura come premier è stata caldeggiata praticamente dalle maggiori potenze.

Ora il compito è mantenere la fama di ‘uomo preciso ed equilibrato’ cercando di portare l’Italia fuori dalla crisi e soprattutto di far si che la penisola abbia il rispetto che merita anche al di fuori dei confini nazionali. Insomma, si parte tra i migliori presagi, ma il compito resta difficile e arduo. Così come oltre 10 anni fa toccò ad un altro politico conosciutissimo in tutta Europa. Ecco perché la sua influenza è molto alta in Parlamento.

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Berlusconi ultimo baluardo prima di Draghi

GettyImages Berlusconi
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Berlusconi dall’incarico di presidente del Consiglio del 2008, con circa il 47% dei voti ed un’ampia maggioranza, ha inaugurato il suo quarto governo. Fin dal suo insediamento, ha attirato su di sé le attenzioni dei media italiani ed esteri, così che il 30 agosto ha firmato un trattato di Amicizia e Cooperazione nella città di Bengasi.

Ha comportato il pagamento da parte dell’Italia di 5 miliardi di dollari alla Libia come compensazione per l’occupazione militare. Così che la Libia in cambio ha preso misure per combattere l’immigrazione clandestina dalle sue coste.

Quest’azione, sommata a tante altre, ha portato il leader del centro destra ad issarsi all’interno del Parlamento, restando per anni l’unico italiano capace d’imporsi in un luogo dove in tanti, da Monti, Renzi, Gentiloni e lo stesso Conte, hanno faticato tremendamente. Vedremo se ora il banchiere Draghi sarà capace di invertire la rotta, permettendo al tricolore di tornare finalmente a sventolare e soprattutto ad uscire dalla crisi.

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