Pasticcio Governo: ecco cosa accade per gli spostamenti tra Regioni

Tempo di grandi cambiamenti al Governo con l’arrivo di Mario Draghi. Intanto però l’Italia si trova a fronteggiare un bivio fondamentale.

draghi (web source)
draghi (web source)

Il Governo di Draghi sta pian piano prendendo forma con il toto-ministri partito in queste ore così come le consultazioni dell’ex presidente della Bce.

Intanto però la popolazione è in trepidazione per scoprire il prossimo Dpcm, con l’ultimo che ha scadenza fissata per il 5 marzo. Una delle tante domande ce la si pone in merito allo spostamento tra Regioni. In questo caso la conclusione del divieto scatta ben 20 giorni prima, con più precisione il 15 febbraio. Cosa accadrà dopo tale data?

mattarella governo (web source)
mattarella governo (web source)

Partiamo col riferire che il provvedimento imposto fino al 15 febbraio una volta scaduto, se non verrà rinnovato, verrà automaticamente annullato. Affinché venga prorogato c’è un’unica necessità, ma fondamentale: la formazione di un esecutivo. Senza un Governo centrale non si può disporre la prorogare del divieto.

Ad oggi il Comitato Tecnico Scientifico ha esitato nel disporre una risposta, che appare molto complessa poter proferire oggi. Al Cts il Governo non ha ancora chiesto parere in merito, tant’è che la decisione dovrebbe arrivare con un provvedimento del premier. Quest’ultimo dovrà valutare il tutto insieme al Consiglio dei ministri. Con un esecutivo ancora da formare i passaggi sono più complicati del previsto.

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La decisione del Governo

spostamento regioni (web source)
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Una risposta certa potrà arrivare quindi solo durante la prossima settimana, quando si saprà con certezza chi sarà alla guida del Governo. Se dal punto di vista della squadra politica, saranno confermati Roberto Speranza nel ruolo di Ministro della Salute e Francesco Boccia con ruolo di Affari Regionali, per gli altri Ministri è tutto in alto mare.

Dal 15 febbraio se non arrivasse la tanto attesa ‘squadra di governo’, si potrà quindi tornare a circolare liberamente senza bisogno di autocertificazione che al momento lo consente solo per ragioni di lavoro, necessità, salute o per far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione, comprese le seconde case acquistate o affittate prima del 20 dicembre.

Un futuro quindi sempre incerto per la penisola con il neo premier Draghi che dovrà risolvere le problematiche politiche al più presto per dare risposte concrete alla cittadinanza che le richiede dopo un anno di sofferenza dal punto di vista sociale ed economico.

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