Paura dello sfratto: nasconde per 10 anni il cadavere della mamma

Un’orrenda scoperta fatta delle forze dell’ordine con una donna che ha nascosto per ben 10 anni il cadavere della mamma nel congelatore.

congelatore (web source)
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La paura spesso e volentieri induce l’uomo a compiere gesti estremi. Probabilmente è ciò che è accaduto anche per una donna, di ben 48 anni, che ha occultato per oltre 10 anni il cadavere della propria madre.

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Una storia assurda, considerate anche le motivazioni che hanno indotto a nascondere il corpo del genitore. Andiamo a leggerle e scoprirle insieme.

L’agghiacciante storia

congelatore (web source)
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Pochi giorni fa la donna è stata costretta a lasciare la propria casa perché in ritardo con il pagamento dell’affitto. Durante la pulizia dell’immobile da parte di una delle addette inviate dal proprietario dell’immobile, è stato quindi rinvenuto il cadavere all’interno del congelatore. Un ritrovamento che ha lasciato tutti senza parole, anche le forze dell’ordine chiamate ad intervenire.

Durante le indagini si è cercato quindi di comprendere il perché fosse nascosto un corpo deceduto all’interno del congelatore. La spiegazione è stata possibile darla grazie alla 48enne. Lei, residente a Tokyo, abitava in un appartamento di proprietà dell’amministrazione comunale e assegnato proprio alla madre deceduta.

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La scelta di occultare il cadavere nascerebbe proprio da questo cavillo burocratico. Infatti, secondo quanto riportato dai media nazionali, in seguito al decesso del genitore, avrebbe temuto di essere sfrattata nel caso in cui si fosse scoperto della morte. Dalla disperazione di restare senza una dimora fissa la scelta di nascondere il corpo per più tempo possibile.

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Cadavere congelato: lo sgomento delle forze dell’ordine

carabinieri (web source)
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Una vera e propria truffa però ai danni dell’amministrazione comunale, con Yumi Yoshino (il nome della donna), che è stata arrestata con l’accusa di abbandono e occultamento di cadavere. Poi, in un fiume di lacrime, ha dichiarato alle forze dell’ordine che “non sopportava l’idea di doversi separare da lei”. Solo successivamente ha ammesso le proprie colpe.

Una storia agghiacciante e che costerà cara alla 48enne, ora in carcere, in attesa di giudizio. Ha infatti pagato caro un gesto davvero estremo, ma dettato dalla paura di non avere più un tetto sopra la propria testa. Vedremo, durante il processo, se questa motivazione potrà essere usata come attenuante per ridurre la pena.

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