Il Ministro dell’Istruzione Azzolina spinge per la riapertura delle scuole, ma resta comunque il problema per quanto riguarda i trasporti.
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Il Ministro dell’Istruzione Azzolina ha apertamente dato modo di pensare che gli studenti italiani possano tornare tra i banchi di scuola a partire dal prossimo gennaio. In molti lo sperano considerato che la Didattica a Distanza non abbia totalmente soddisfatto le ambizioni di chi ne ha fatto uso a partire dall’avvio dell’emergenza sanitaria nel Bel Paese.
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Ecco quindi che ora si spera in una svolta affinché si possa tornare tra i banchi di scuola a partire dai primi giorni del mese di gennaio. Un modo quindi per concludere al meglio l’anno scolastico, partito non proprio tra le migliori premesse.
Il problema della riapertura delle scuole
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“Riaprire le scuole il 7 gennaio può anche rappresentare una sfida culturale per il Paese”: queste le dichiarazioni del Ministro ai microfoni di Mezz’ora in Più sulla rete nazionale Rai 3. Ecco quindi che continua affermando: “I negozi i giovedì restano chiusi? No, perché poi mancherebbe un incasso. Ecco, anche la scuola ha il suo incasso, solo che non lo si vede nell’immediato”.
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Non può che farsi riferimento anche e soprattutto alla Didattica a Distanza ed a quello che ha lasciato agli studenti negli ultimi mesi: “Se lasciamo a casa gli studenti a fare solo Dad sarà il paese a perdere competenze. La scuola è anche motore di sviluppo economico. In passato forse è stata trattata come bancomat del Paese, adesso deve ritrovare centralità”.
I trasporti il problema più attuale
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Uno dei problemi principali resta però, per il ritorno a scuola, la questione relativa ai mezzi di trasporto. “Sui trasporti ci danno una mano i prefetti“: così esordisce lo stesso Ministro in merito a quanto sta accadendo in Italia e su quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro.
“La misure devono essere territoriali, per questo serve l’aiuto dei prefetti, anche per la riorganizzazione degli orari delle città. Se il 7 non dovessimo aprire farei una figuraccia? Non è un problema mio, è un problema del Paese. Mi gioco una partita di credibilità? Sono disposta a giocarla insieme a tutto il governo“: conclude così il Ministro che sa di conseguenza le difficoltà che ci sono per il ritorno nelle scuole.