Il tema del parcheggio in doppia fila è da sempre fonte di controversie e sanzioni nei contesti urbani, specie nelle metropoli.
Non tutti sanno che esistono situazioni in cui sostare in doppia fila non solo è tollerato, ma previsto dal Codice della Strada italiano. Questa particolare eccezione riguarda soprattutto i veicoli a due ruote, come moto e ciclomotori, e può evitare multe spesso considerate ingiuste.
Il parcheggio in doppia fila è generalmente vietato e sanzionato con multe e, in casi estremi, con la rimozione del veicolo. La normativa di riferimento è l’articolo 158 del Codice della Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285), che stabilisce chiaramente i divieti di sosta e fermata in relazione alla sicurezza e alla fluidità del traffico. Ad esempio, è vietato sostare in prossimità di curve, dossi, passaggi pedonali o binari ferroviari, ovunque cioè la presenza del veicolo possa costituire un pericolo o un ostacolo.

Tuttavia, il comma 2, lettera c, dell’articolo 158 introduce un’importante deroga: la sosta in seconda fila è vietata, salvo che si tratti di veicoli a due ruote, come moto o ciclomotori. Questa eccezione si basa sulla considerazione che la limitata ingombro di questi mezzi non impedisce la mobilità dei veicoli adiacenti, tranne in situazioni particolarmente eccezionali.
Quindi, mentre un’automobile in doppia fila rischia di causare disagi e sanzioni, una moto o un ciclomotore possono parcheggiare in doppia fila senza incorrere in multe, a patto che non blocchino il passaggio o costituiscano pericolo per la circolazione.
La definizione e la classificazione dei motocicli
Per comprendere meglio questa norma, è utile fare chiarezza su cosa si intenda per motociclo secondo le normative italiane e internazionali. Il motociclo è definito come un veicolo a motore a due ruote in linea, che può includere anche veicoli con sidecar o tricicli a motore in alcune legislazioni. In Italia, motocicli e ciclomotori sono distinti; i ciclomotori sono veicoli a due ruote con cilindrata e potenza limitate, spesso assimilati a una categoria diversa rispetto alle motociclette vere e proprie.
Il Codice della Strada prevede diverse categorie di patenti per la guida di motocicli, come la patente A, con sottocategorie che regolano la cilindrata e la potenza del veicolo guidato. Gli scooter rientrano nella categoria dei motocicli, sebbene abbiano caratteristiche diverse, come il telaio aperto e la pedana per i piedi, rispetto alle motociclette tradizionali.
Questa distinzione è significativa perché la deroga relativa alla doppia fila vale per tutti i veicoli a due ruote, indipendentemente dalla categoria specifica, purché non si tratti di veicoli più ingombranti o a quattro ruote.

Nel contesto metropolitano di Milano, il tema delle multe e della gestione del traffico è particolarmente sentito. L’azione delle autorità, incluse le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV), è spesso al centro di dibattiti accesi. Le GEV, pur essendo pubblici ufficiali con poteri di sanzionamento, sono talvolta criticate per modalità di intervento ritenute eccessive o poco trasparenti, soprattutto in relazione a multe comminate per parcheggi irregolari, inclusi quelli in doppia fila.
Molti cittadini lamentano la mancanza di avvisi preventivi e contestazioni immediate, con una serie di multe recapitate a casa senza un confronto diretto. Tuttavia, è importante ricordare che le multe per infrazioni di sosta sono legittime quando la violazione è effettivamente accertata, e che il foglio lasciato sul parabrezza non costituisce la notifica ufficiale, ma un avviso preliminare per risparmiare i costi di notifica.
Il dibattito sociale evidenzia come la gestione della mobilità urbana richieda equilibrio tra rigore e buon senso, soprattutto in una città dove la carenza di parcheggi è cronica e la pressione sul traffico elevata. La normativa che consente ai motocicli di sostare in doppia fila può essere un elemento di flessibilità utile per i conducenti di veicoli a due ruote, ma deve essere accompagnata da un’applicazione corretta e da una comunicazione chiara da parte delle autorità.