Attenzione al rischio grossissimo di bere troppo, ecco cosa succede al tuo corpo: tutti i dettagli e le curiosità
Bere acqua è fondamentale per il benessere quotidiano, ma un consumo eccessivo può trasformarsi in un rischio serio per la salute. L’iperidratazione, o intossicazione da acqua, è una condizione poco conosciuta che può manifestarsi quando si supera la capacità di smaltimento renale, alterando l’equilibrio elettrolitico dell’organismo.

Bere acqua in quantità eccessive può causare un abbassamento pericoloso della concentrazione di sodio nel sangue, noto come iponatriemia. Questo squilibrio elettrolitico può portare a sintomi gravi come nausea, confusione mentale, mal di testa, fino a crisi convulsive e, nei casi più estremi, coma. L’iperidratazione si verifica principalmente quando si consumano volumi d’acqua superiori a quelli che i reni riescono a eliminare, cioè oltre i 10 litri al giorno, anche se la soglia può variare in base a età, peso e condizioni cliniche.
Le categorie più a rischio includono atleti che, durante attività fisiche intense, bevono grandi quantità d’acqua senza reintegrare adeguatamente gli elettroliti, persone con problemi renali o cardiaci e chi segue regimi alimentari o di detossificazione estremi senza controllo medico. È fondamentale riconoscere i segnali dell’iperidratazione per intervenire tempestivamente e prevenire danni seri.
Segnali e sintomi da non sottovalutare
I primi sintomi di un eccesso di liquidi nel corpo possono essere subdoli e facilmente confusi con altre condizioni. Tra i segnali più comuni si segnalano:
- Gonfiore alle mani, piedi o al viso
- Mal di testa persistente
- Confusione mentale o difficoltà di concentrazione
- Nausea e vomito
- Crampi muscolari o debolezza generale

In presenza di questi sintomi, soprattutto se accompagnati da un consumo smodato di acqua, è consigliato rivolgersi a un medico per una valutazione approfondita.
Per mantenere un corretto equilibrio idrico, gli esperti suggeriscono di attenersi a una quantità giornaliera di acqua che varia mediamente tra 1,5 e 2 litri, regolando l’assunzione in base alle esigenze personali, al clima e all’attività fisica svolta. È importante bilanciare l’assunzione di acqua con quella di sali minerali per evitare l’iponatriemia.
L’attenzione all’idratazione è particolarmente rilevante durante periodi di caldo intenso o in caso di attività sportive prolungate. In questi casi, è preferibile associare all’acqua bevande contenenti elettroliti e monitorare i segnali corporei di affaticamento o disorientamento.
L’iperidratazione resta una condizione rara ma potenzialmente pericolosa, e la consapevolezza dei rischi e dei sintomi può fare la differenza per la salute di molte persone.