Questa conoscenza rappresenta un vantaggio competitivo fondamentale per chi desidera un lavoro pubblico o para-pubblico sicuro, ben retribuito.
Lavorare nel settore pubblico non è più sinonimo esclusivo di superare un concorso pubblico. Alcune aziende a partecipazione statale assumono candidati direttamente, valutando il Curriculum Vitae e i colloqui, offrendo quindi un’alternativa concreta a chi cerca un posto fisso senza dover affrontare le tradizionali selezioni pubbliche.

La distinzione chiave per capire se un’azienda partecipata dallo Stato può assumere senza concorso pubblico riguarda la percentuale di partecipazione pubblica nel capitale sociale.
Aziende statali: quando è possibile assumere senza concorso
Se lo Stato detiene il 100% della proprietà , l’assunzione deve avvenire tramite concorso, in linea con i principi stabiliti dall’articolo 35 del decreto legislativo 165/2001 e dall’articolo 18, comma 1, del decreto-legge 112/2008.
Al contrario, quando la partecipazione statale è parziale, l’azienda può assumere con modalità privatistiche, basandosi sulla valutazione del curriculum e colloqui, senza bandi pubblici. Questa flessibilità permette l’ingresso nel mondo del lavoro pubblico o para-pubblico con procedure più snelle e rapide, mantenendo però la stabilità e i benefit tipici del settore.
Esempi di aziende statali e partecipate: chi assume senza concorso
Tra le società con partecipazione pubblica totale, che quindi devono obbligatoriamente procedere con concorsi, troviamo:
- Ferrovie dello Stato Italiane
- Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’impresa (Invitalia)
- Gestore dei servizi energetici (Gse)
- Consip
- Istituto poligrafico e zecca dello Stato
- Sace (dove è stata sperimentata la settimana corta di 4 giorni)
Invece, diverse aziende in cui lo Stato ha una partecipazione parziale possono assumere senza concorso, tra cui:
- Rai – Radio Televisione Italiana (99,56%), anche se nella maggior parte dei casi si ricorre a selezioni pubbliche
- Enel (23,59%)
- Enav (53,28%)
- Leonardo (30,2%)
- STMicroelectronics Holding NV (50%)
- Mefop – Società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione (57,7%)

Un caso particolare è rappresentato da Cassa Depositi e Prestiti, con una quota di partecipazione statale dell’82,77%, che detiene a sua volta partecipazioni in importanti gruppi industriali come:
- Poste Italiane (29,26%)
- Eni (4,2% diretta + 25,76% tramite Cdp)
- Telecom Italia (9,88%)
- Saipem (12,6%)
- Terna (29,9%)
- Snam (31,4%)
- Italgas (26%)
- Fincantieri (71,3%)
- Ansaldo Energia (87,6%)
- Nexi (13,6%)
Questi gruppi, pur essendo aziende private, garantiscono ai dipendenti stabilità contrattuale e condizioni di lavoro tutelate grazie alla presenza pubblica, rappresentando quindi un’opportunità concreta per chi cerca un impiego sicuro senza la rigidità dei concorsi.
Come orientarsi tra le opportunità di lavoro pubblico e para-pubblico
Per chi aspira a un impiego stabile ma vuole evitare le lunghe e complesse procedure concorsuali, diventa fondamentale conoscere quali aziende partecipate possono assumere liberamente e quali invece sono soggette a selezioni pubbliche. La chiave è la quota di partecipazione statale: sotto il 100%, si aprono le porte a modalità di reclutamento più snelle.
Valutare con attenzione il tipo di società partecipata, la percentuale di capitale pubblico e le modalità di assunzione adottate permette di pianificare con successo l’ingresso nel settore, scegliendo tra aziende strategiche nei settori energia, trasporti, telecomunicazioni, innovazione tecnologica e servizi digitali.