L’utilizzo delle creme solari spray rappresenta una pratica diffusa e apprezzata per la sua praticità, soprattutto durante i mesi estivi.
L’interrogativo sulla loro sicurezza permane, soprattutto alla luce di recenti approfondimenti scientifici e normative internazionali. La protezione solare è fondamentale per prevenire danni cutanei come scottature, invecchiamento precoce e tumori, ma è necessario valutare attentamente i rischi associati alle diverse formulazioni.
Le creme solari spray contengono spesso nanoparticelle di ossido di zinco e biossido di titanio, minerali che svolgono un ruolo chiave nel riflettere i raggi UV nocivi. Queste nanoparticelle sono riconosciute come sicure ed efficaci se applicate sulla pelle, ma assumono un profilo di rischio differente se inalate. Studi aggiornati evidenziano che l’inalazione di nanoparticelle può provocare problemi respiratori, tra cui asma e reazioni allergiche, poiché le particelle possono accumularsi nei polmoni e, potenzialmente, attraversare la barriera polmonare per entrare nel flusso sanguigno, causando danni sistemici.
L’uso di creme solari in bomboletta spray genera una dispersione di queste nanoparticelle nell’aria, compromettendo la qualità dell’aria non solo per chi le applica, ma anche per chi si trova nelle vicinanze, compresi bambini e persone con condizioni respiratorie preesistenti. Questa problematica è particolarmente evidente in ambienti all’aperto come spiagge e parchi, dove la brezza può trasportare le particelle inalabili.
Applicazione e sicurezza: le criticità delle creme solari spray
Oltre al rischio di inalazione, le creme solari spray presentano altre criticità legate all’efficacia della protezione. L’applicazione uniforme può risultare complicata, soprattutto in presenza di vento o quando si spruzza su se stessi. Poiché lo spray è trasparente, è facile non accorgersi di aver trascurato alcune aree cutanee, con conseguente rischio di scottature evidenti solo dopo l’esposizione.
Un ulteriore elemento di cautela è rappresentato dalla presenza di ingredienti infiammabili, come l’alcol, nelle formule spray. La Food and Drug Administration (FDA) americana ha segnalato casi di ustioni causate dall’accensione di fiamme in prossimità di persone che avevano appena applicato creme solari spray, incluse situazioni con candele alla citronella e griglie per barbecue. Questa informazione suggerisce un ulteriore livello di attenzione nell’uso di questi prodotti.

Nonostante la comodità delle formulazioni spray, le lozioni solari, gli stick e i gel rimangono le opzioni più affidabili per una protezione efficace e sicura. Le raccomandazioni dell’Accademia Americana di Dermatologia sottolineano l’importanza di scegliere prodotti con protezione ad ampio spettro, resistenti all’acqua e con un fattore di protezione solare (SPF) minimo di 30, in grado di bloccare il 97% dei raggi UVA e UVB.
L’applicazione deve essere abbondante: circa un grammo di prodotto per ogni porzione di pelle esposta, distribuito uniformemente 15 minuti prima dell’esposizione al sole. La riapplicazione è indispensabile ogni due ore e dopo attività come il nuoto o la sudorazione. È importante ricordare che anche nelle giornate nuvolose fino all’80% dei raggi UV può raggiungere la pelle.
Come utilizzare correttamente la protezione solare spray
La dermatologa Marta Brumana, esperta di Humanitas San Pio X di Milano, evidenzia che il principale errore nell’uso degli spray solari è la quantità insufficiente applicata. La facilità d’uso può indurre a credere che una spruzzata leggera sia sufficiente, mentre in realtà la protezione garantita dal prodotto dipende dalla quantità applicata. Per evitare dispersioni e applicazioni non uniformi, si consiglia di tenere l’erogatore a circa due centimetri e mezzo dalla pelle e spruzzare finché la pelle non appare lucida o leggermente biancastra.
La distribuzione deve sempre essere completata con una leggera stesura manuale per assicurare una copertura completa, minimizzando il rischio di zone scoperte. In generale, i dermatologi preferiscono le lozioni rispetto agli spray a causa della maggiore facilità di controllo nell’applicazione, ma riconoscono che in alcuni casi, come per chi ha molti peli o per i bambini, gli spray possono rappresentare una valida alternativa, purché usati correttamente.