Il Cammino delle Colline del Prosecco si snoda per 51 km tra Conegliano e Valdobbiadene: natura, cultura e tradizione in quattro tappe da scoprire a piedi.
Il Cammino delle Colline del Prosecco è diventato ufficialmente realtà nel 2019, quando l’UNESCO ha riconosciuto come patrimonio mondiale le colline dell’Altamarca. Si tratta di un percorso lungo 51 chilometri, diviso in quattro tappe, che si estende nel cuore della provincia di Treviso, da Vidor a Vittorio Veneto, attraversando vigneti, borghi e luoghi segnati dalla storia.

Un risultato che è arrivato dopo undici anni di attesa e che oggi consente a camminatori e appassionati di paesaggi rurali di attraversare un territorio unico. A rendere così particolare questo tratto di Veneto sono i “ciglioni”, ovvero vigneti a scacchiera piantati su terrazzamenti erbosi, presenti già dal XVII secolo. L’altro elemento distintivo è la bellussera, una tecnica introdotta nell’Ottocento dai fratelli Bellussi, che trasformò il modo di coltivare le viti per combattere la peronospora.
Prima e seconda tappa: tra memoria storica e santuari silenziosi
La prima giornata inizia a Vidor, con partenza dal municipio. Da qui si procede per circa 11,7 km fino a Col San Martino, attraversando il Colle del Castello dove sorge l’ossario militare che custodisce i resti di chi ha perso la vita in guerra. Lungo la salita si incontra Col Castelòn, dove si trova il santuario della Madonna delle Grazie, e più avanti, a Costa Grande, una delle vedute panoramiche più ampie della zona. A Col Maliana si incontrano trincee risalenti alla Prima guerra mondiale, segni visibili di un passato ancora presente tra i filari.

Il secondo giorno si copre il tratto più lungo: si parte da Col San Martino per raggiungere l’Abbazia di Follina dopo circa 15,4 km. Il percorso segue l’itinerario 11, meglio noto come Sentiero delle Vedette, e attraversa Soligo, con la chiesa di San Vigilio, per poi raggiungere il borgo di Collagù, dove si trovano le spoglie di Santa Florida. Più avanti il sentiero attraversa il Bosco Impero, il torrente Soligo e infine si affaccia sui vigneti di Talponade, prima di concludersi davanti alla storica abbazia benedettina.
Terza e quarta tappa: tra colline silenziose e varianti per esperti
La terza tappa inizia dall’abbazia di Follina, con arrivo previsto in piazza IV Novembre a Tarzo, dopo 14,3 km. Dopo un breve ritorno verso Marcita, il sentiero si allunga lungo la ciclopedonale e poi sale fino alla Caldarment. Qui comincia il tratto verso Arfanta, passando per l’antica chiesa di San Pietro, Casa Marinotti e il borgo di Reseretta, fino a raggiungere il centro di Tarzo.
L’ultima parte del Cammino offre due scelte. Il percorso 4A, riservato a escursionisti esperti, collega piazza IV Novembre a Tarzo a piazza del Popolo a Vittorio Veneto. È classificato come EE (escursionistico esperto) per la difficoltà e la presenza di tratti esposti, non adatti a chi soffre di vertigini. In alternativa, il percorso 4B, più accessibile, parte da via Filippi a Tarzo e arriva a piazza Flaminio a Serravalle. Entrambi attraversano colline meno battute ma non meno suggestive.
Ogni partecipante deve rispettare il regolamento: camminare in condizioni di buona salute, indossare abbigliamento da trekking, portare con sé acqua e cibo e tenersi lontano dalle due ruote, vietate lungo tutto il cammino. L’esperienza è pensata per chi cerca un contatto diretto con il paesaggio e una narrazione che si intreccia tra natura, storia e cultura. Un percorso che, tappa dopo tappa, racconta la profonda identità di queste colline.