Il disastro dell’Aeroflot Flight 593 | 75 morti per colpa del figlio del pilota

Un incidente assurdo e drammatico, quello che ha coinvolto l’Aeroflot Flight 593. La colpa è del pilota e dei suoi figli: ecco la vicenda

Sebbene le statistiche indichino che il mezzo di trasporto più pericoloso e che espone a maggiori incidenti sia l’automobile, chiunque non appena sale su un aereo pensa alle storie drammatiche di incidenti e schianti al suolo. Per quanto rari, infatti, gli incidenti aerei hanno molto spesso bilanci drammatici: ecco la storia dell’Aeroflot Flight 593.

Incidente aereo
Aeroflot Flight 593: la drammatica vicenda (kronic.it)

Successa nel 1994, ancora oggi è una delle vicende più ricordate per la drammaticità dei fatti, la quantità di vittime e soprattutto la causa dell’incidente. Volo internazionale della compagnia Aeroflot, in servizio tra Mosca e Hong Kong, precipitò nella Siberia sud-occidentale, causando 75 vittime. Ecco di chi è la colpa.

Aeroflot Flight 593: il pilota e i suoi figli

Il velivolo faceva parte delle nuove assunzioni della compagnia aerea ed era provvisto di complicati sistemi computerizzati, poco conosciuti dai piloti. Kudrinskij, insieme ad altri piloti, aveva partecipato a un corso per pilotare questi nuovi mezzi e, con alcuni colleghi, fu uno dei primi a poterli pilotare: era questa una mossa della compagnia di bandiera russa per rilanciare la propria immagine nel mondo, con nuovi mezzi e piloti più addestrati.

All’epoca, i piloti russi avevano molti privilegi, uno dei quali era quello di poter portare con sé sull’aereo, a metà prezzo, la propria famiglia: succedeva solo una volta all’anno. Kudrinskij aveva già più volte sfruttato questa possibilità per portare i suoi figli entro i confini nazionali: con il volo che stava per fare, però, li avrebbe condotti nel loro primo viaggio internazionale. Trasgredendo il regolamento, durante il volo 593 li fece sedere ai comandi.

Quando si sedette la figlia, il comandante impostò il pilota automatico, dandole l’impressione di essere lei a pilotare. Con il figlio, però, fece un errore: il bambino impose una forza sufficiente da sganciare il pilota automatico in modo parziale e, quindi, senza accorgersi prese l’aereo nelle sue mani. Senza alcun segnale acustico che indicasse questo evento, l’aereo iniziò ad inclinarsi verso destra e ad accorgersi fu il bambino stesso.

Pochi secondi dopo, l’aereo si trovava inclinato oltre i 45° e l’aumento delle forze gravitazionali rese impossibile, per il pilota, riprendere in mano l’aereo. Il mezzo quindi continuò a inclinarsi fino a raggiungere i 90°: a quel punto, il sistema automatico tentò di imporre un aumento di quota. I due piloti, quindi, tentarono di controllarlo facendogli puntare il muso verso il basso ma ormai era troppo tardi: dopo pochi minuti, si schiantò. Tutti i 75 passeggeri morirono nell’incidente.

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