Come funzionano le autorizzazioni per i broker forex

Sono numerosi i siti internet che propongono ai clienti di potersi dedicare al trading online con gli strumenti derivati. Ricordiamo che il modo migliore per mantenersi all’interno di una realtà sicura e controllata consiste nel verificare che la piattaforma che stiamo utilizzando sia regolamentata da un organismo di controllo, come ad esempio la Consob italiana. Poter vantare un’autorizzazione da parte di un ente europeo è una questione che comporta una serie di caratteristiche del sito, della piattaforma che propone e del broker che lo gestisce. 

Come verificare se un broker è autorizzato

Per controllare se il broker cui ci stiamo rivolgendo è autorizzato o meno è possibile verificare la presenza di certificati di autorizzazione, che sono solitamente pubblicati da ogni sito che li possiede. Se non si ha la certezza che le autorizzazioni pubblicate siano reali si possono fare dei controlli incrociati: si cerca il nome della società di brokeraggio e si fanno delle verifiche direttamente sul sito della Consob, diciamo che questo è un metodo abbastanza definitivo. Per chi non ha troppa voglia di fare questo tipo di verifiche e controlli ci si può anche affidare alle recensioni di altri utenti o dei siti dedicati al trading. Ad esempio le recensioni su Trade Republic ci raccontano che si tratta di una piattaforma con sede in Germania, regolamentata dalla Bundesbank e dalla BaFin, l’autorità tedesca di vigilanza finanziaria. Questo tipo di informazione è sufficiente per considerare il sito sicuro e affidabile.

Come si regolamenta un sito di trading

Sostanzialmente quando un qualsiasi sito di trading pubblica il fatto di essere correttamente regolamentato presso un ente dichiara di aver ottenuto un’autorizzazione alla propria attività. Nella Comunità Europea qualsiasi società che ha l’autorizzazione ad operare all’interno di un singolo Stato lo può fare anche in tutti gli altri. Quindi di fatto un broker che è autorizzato esclusivamente dalla Consob può già essere degno di fiducia; certo è che se tale autorizzazione proviene da diversi organi di controllo, allora possiamo stare ulteriormente tranquilli. Per ottenere queste autorizzazioni infatti è necessario per il broker permettere agli enti di supervisionare, controllare e verificare le loro attività quotidiane. Questo significa che sia la gestione societaria che il tipo di software utilizzato per la piattaforma di trading sono costantemente sotto controllo. Un qualsiasi sgarro può corrispondere a una sanzione o alla chiusura, temporanea o definitiva, del sito. In rete è possibile trovare siti che sono regolamentati dalla Mifid, una direttiva dell’Unione Europea per contribuire allo sviluppo di un mercato finanziario efficace e competitivo all’interno dell’Unione. Anche questa caratteristica è particolarmente interessante per il trader.

Quanti broker sono presenti in Italia

Per poter operare all’interno della Comunità Europea è necessario seguire la regolamentazione da parte di un qualsiasi organo di controllo. Questo implica non solo che i broker disponibili e autorizzati per il cliente italiano seguano specifici regolamenti, ma anche che abbiano almeno una sede all’interno dell’Unione Europea. Di fatto una società di brokeraggio che ha sede esclusivamente al di fuori dell’Unione non può operare in Italia o in qualsiasi altro Stato comunitario. Al di fuori della Comunità può voler dire in Asia o in nord America, ma anche in Svizzera o in Russia. Se il trader che intende avvicinarsi a una nuova piattaforma di trading nota che l’unica sede indicata sul sito è al di fuori dell’Unione deve considerare che sta investendo i propri capitali in modo sconsiderato, perché potrebbe trattarsi di una truffa, o potrebbe anche avere problemi legali in futuro, visto che sicuramente tale piattaforma non segue le direttive interne all’Unione.

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