Criptovalute, il clamoroso blocco è un colpo durissimo a Bitcoin

Dopo le dichiarazioni di Musk Elon arriva un’altra stangata da Pechino che blocca il Bitcoin e lo fa affondare. 

bitcoin
bitcoin (pixabay)

Non è bastato Elon Musk a determinare la crisi più nera per il Bitcoin, anche la Banca centrale cinese assesta un duro colpo alle criptovalute e fa affondare il Bitcoin. La perdita accusata è di oltre il 30%, a 30.000 dollari, bruciando 500 miliardi di capitalizzazione di mercato per poi ridurre la perdita a -10%.

Quali decisioni di Pechino hanno affossato la crypto per eccellenza? La Cina ha praticamente vietato agli istituti finanziari e alle società di pagamento di fornire servizi relativi alle transazioni di criptovaluta. Non solo, ha messo in guardia gli investitori del suo trading speculativo. Lo ha fatto per salvaguardare la stabilità dei mercati e per neutralizzare il fiorente mercato del trading digitale dal potenziale effetto appunto destabilizzante.

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La decisione di Pechino: un durissimo colpo al BItcoin

discesa del Bitcoin
discesa del Bitcoin (fonte google)

Le istituzioni, comprese banche e canali di pagamento online, hanno il divieto di offrire ai clienti alcun servizio che coinvolga le criptovalute. Lo ha stabilito una dichiarazione congiunta di National Internet Finance Association of China, China Banking Association e Payment and Clearing Association of China, su indicazione della Banca centrale.

Questa decisione insieme allo stop ai Bitcoin per l’acquisto di auto del patron di Tesla, hanno decretato la disceca del Bitcoin a minimi di oltre tre mesi, mandando in fumo oltre il 50% rispetto al record di quasi 65.000 dollari di aprile.

Anche Tesla, è finita sotto pressione. I titoli della compagnia di auto elettrica sono calati a Wall Street del 5,4%, perdendo un record di circa 300 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato da gennaio. Musk però non vuole arretrare verso la criptovaluta. Rimane invariata la sua posizione nonostante i potenziali rischi e le perdite.

Per la People’s Bank of China (Pboc) invece, non è stata la prima volta che si è “espressa” contro la valuta digitale. Nel 2017 chiuse le piattaforme di criptovaluta, soffocando un mercato speculativo pari al 90% del commercio globale di Bitcoin.

A giugno 2019, invece la Banca centrale aveva emesso una nota in cui affermava che avrebbe bloccato l’accesso a tutti gli scambi di criptovaluta nazionali ed esteri e ai siti Web di offerta iniziale di monete. Insomma, Il Bitcoin sta nel tempo collezionando attacchi da altissimi esponenti della finanza cinese e uomini influenti come Musk. Resisterà a questi durissimi colpi? Staremo a vedere.

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