Fabrizio Corona e le conseguenza della “protesta”: ..sarebbe morto in 2 minuti

Fabrizio Corona deve tornare in carcere, secondo le ultime disposizioni della procura. L’imprenditore è all’Ospedale di Niguarda ed al momento “non sta bene”

Fabrizio Corona
Fabrizio Corona (Instagram)

Il caso Fabrizio Corona continua a tenere banco su giornali, riviste e salotti televisivi. La decisione di riportare l’imprenditore in carcere, ha scatenato un vero e proprio putiferio ma soprattutto ha suscitato la reazione spropositata da parte dello stesso Corona, con le immagini pubblicate su Instagram che hanno fatto letteralmente il giro del web.

La ferita auto inflitta al braccio, con sangue sparso sul volto ma anche sul pavimento di casa, poi l’arresto e la rabbia all’arrivo dell’ambulanza e della polizia, con Fabrizio successivamente condotto all’Ospedale Niguarda di Milano.

Al momento l’ex Re dei paparazzi si trova nel reparto di psichiatria, dove ha cominciato lo sciopero della fame e della sete, come annunciato già nelle scorse ore. Corona vuole incontrare la dottoressa Giovanna Di Rosa, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano. La protesta riguarda, ovviamente, la disposizione di tornare nuovamente in galera. Eventualità che Fabrizio non vuole assolutamente prendere in considerazione.

Fabrizio Corona, l’annuncio dell’avvocato

Fabrizio, al momento, è piantonato dalla forze dell’ordine all’Ospedale Niguarda, mentre sta aspettando di capire quali saranno i prossimi step. Il 46enne siciliano vive un momento molto particolare, e come annunciato dal suo avvocato al momento “non sta bene”.

“E’ sotto osservazione in psichiatria, gli hanno dato 14 punti di sutura per il taglio al braccio. Quindi altro che episodio dimostrativo, ha rischiato di ammazzarsi sul serio, se becca un’arteria muore in due minuti…”, ha spiegato l’avvocato dell’imprenditore.

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Fabrizio ed il sostegno degli amici

Sono tanti, in queste ore, ad essersi schierati proprio a favore dell’imprenditore. Da Belen Rodriguez ad Asia Argento, tanti messaggi di solidarietà per una decisione – quella di riportare Corona dietro le sbarre – che è ritenuta ingiusta da tantissime persone.

 

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Cosi è partita anche una petizione, per aiutare Fabrizio e sostenere proprio la teoria dell’ingiustizia fatta nei suoi confronti. Una macchina di solidarietà che sui social sta riscontrando grandi consensi. Da capire, insomma, quali saranno adesso i prossimi step. Il suo avvocato ha ribadito che “non cederà” e proseguirà il suo sciopero di fame e sete anche nelle prossime ore. Una situazione da monitorare costantemente.

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