Da Arcuri a Borrelli, Speranza unico supersiste: ma quanto conta LEU?

Dopo l’uscita dai riflettori di Arcuri e Borrelli, il ministro della salute, Roberto Speranza, sembra essere scampato alle sostituzioni avvenute nel governo.

Il palazzo del governo italiano
Palazzo Chigi (GettyImages)

Sono state giornate intense, a Palazzo Chigi, quelle superate da poco. Nel nome della discontinuità nelle attività di governo, sono avvenuti dei cambiamenti che hanno toccato le cariche di Domenico Arcuri e di Angelo Borrelli, salvo però quella di Roberto Speranza.

La guida nella gestione della Commissione speciale all’emergenza Covid, presidiata da Arcuri, è passata al generale Francesco Paolo Figliuolo. Invece, per il cambio di guardia alla Protezione civile si è visto il ritorno di Fabrizio Curcio, che ha sostituito Angelo Borrelli.

Unica persona di rilievo, durante il periodo pandemico, a cui è stato lasciato l’incarico sembra essere quella del ministro Speranza. Quest’ultimo, sembra sia stato lasciato al suo posto per evitare una scissione, che tra l’altro potrebbe ancora avvenire, nel partito di Liberi e uguali.

Speranza, dopo Arcuri e Borrelli, potrebbe rischiare la poltrona?

Il dubbio sul fatto che l’attuale ministro della salute possa perdere il suo posto è delineato in vari atteggiamenti. A differenza di Arcuri e Borrelli, il ministro Speranza sembra non avere delle accuse dirette verso le attività svolte durante il periodo pandemico. D’altronde però, Il Comitato tecnico scientifico, tanto apprezzato dal ministro, sembra che sarà sciolto.

Nelle dichiarazioni rilasciate ieri in conferenza stampa, per l’emanazione del nuovo Dpcm, l’amministratore del dicastero alla salute non si è fatto mancare le parole di ringraziamento per il Cts. Il comitato è stato spesso criticato dall’ex viceministro Pierpaolo Sileri e sembra non avere buone prospettive per il futuro.

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Il ministro della salute sembra aver perso il suo “esercito”

Sicuramente, la costruzione dell’apparato burocratico per la difesa dal Covid-19 non vede più  Roberto Speranza come personaggio in primissima linea. D’altronde, il partito di cui l’amministratore del dicastero di Lungotevere Ripa fa parte non ha grande rilevanza nei numeri in parlamento.

Poi, la scissione che potrebbe avvenire all’interno dei Leu potrebbe creare degli scenari futuri inaspettati. Si pensa addirittura che Roberto Speranza potrà candidarsi con il centrosinistra, nelle elezioni del 2024, alla guida della sua regione originaria, la Basilicata.

 

 

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