Svolta per quanto riguarda il vaccino contro l’espandersi del contagio da Coronavirus e la propria distribuzione: tutte le novità.
Si lavora sul fronte del vaccino contro l’espandersi dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. Dai laboratori scientifici arrivano infatti buone indicazioni per quanto riguarda la distribuzione dello stesso. Conte, durante i vari interventi di giornata, ha infatti affermato che si procederà: “con le categorie più deboli in primis, per poi salire col passare delle dosi”.
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Le sue parole seguono quanto fatto fino ad oggi dall’azienda farmaceutica Astrazeneca, la quale starebbe infatti lavorando alla sperimentazione del vaccino, con la distribuzione in programma per la fine di quest’anno, o al massimo l’avvio del prossimo. Un punto di partenza per il futuro con Josep Baselga, direttore dell’area Ricerca e sviluppo oncologico di AstraZeneca che, intervistato da Rac1, fa sapere che sono pronte “tre miliardi le dosi di vaccino che sono fiducioso si dimostreranno efficaci”.
Vaccino: si lavora per il futuro dell’umanità
I numeri certi dicono che, a meno di accelerate improvvise, la distribuzione del vaccino partirà nel marzo del 2021. Ciò perché “sono state prodotte milioni e milioni di dosi, ma all’inizio dell’anno ne avremo tre miliardi”. La cosa più rassicurante è che lo stesso vaccino sarà venduto ad un prezzo bassissimo, che è di circa due euro.
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Saranno opportune due dosi, separate da 28 giorni l’una dall’altra, per la completa somministrazione. Si fa poi sapere che l’azienda distribuirà lo stesso vaccino in tutto il mondo. Non ci saranno quindi ‘paesi privilegiati‘, affinché si possa pensare solo ed unicamente al bene della popolazione e a nient’altro. Al momento però si lavora su 175 diversi vaccini. Di questi, 35 in studi clinici con pazienti e 10 nella loro fase di verifica finale.
L’inverno sarà duro
Se le prospettive per quanto riguarda la prossima primavera sono delle migliori, diversa aspettativa è per questa stagione invernale. Baselga afferma: “sarà un inverno duro e non possiamo pensare di tornare alla vita di prima”. La raccomandazione è poi di non farsi prendere troppo dall’entusiasmo, perché: “Il vaccino aiuterà, ma non è l’unica soluzione – continua – stiamo sviluppando a tal proposito un trattamento con anticorpi monoclonali“.
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La raccomandazione è poi di non farsi prendere troppo dall’entusiasmo, perché: “Il vaccino aiuterà, ma non è l’unica soluzione – continua – stiamo sviluppando a tal proposito un trattamento con anticorpi monoclonali“. Si punta quindi a lavorare, unicamente in silenzio, per cercare di portare risultati nel breve termine.
