Coronavirus, non è uguale per tutti

La situazione legata al Coronavirus non è uguale in tutto il mondo. Per il numero di maggiori positivi ci sono gli Stati Uniti d’America che ne contano oltre 63mila. Dietro troviamo l’India, ma il virus preoccupa anche in Europa dove si studia cosa fare in Inghilterra, Gran Bretagna e Francia.

virus (web source)

L’Organizzazione Mondiale della salute (Oms) ha fatto emergere i dati riferiti al 28 ottobre e ha evidenziato come lo stato più colpito siano gli Stati Uniti. Qui si conta un incremento dei casi giornalieri di circa 81mila. Dietro troviamo India, Francia e Regno Unito. Figurano sei paesi nei dieci più colpiti con l’Italia che è quinta. Questo fa capire come di certo in Europa non ci si possa considerare tranquilli.

Sono 1016 i morti negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore e il quadro è quello di una media di 75mila casi al giorno. Si tratta sicuramente di numeri che spaventano e che inchiodano la nazione stelle e strisce con ormai nove milioni di contagiati e oltre 227mila vittime. Sicuramente c’è da prendere dei provvedimenti con l’obbligo di trovare una soluzione il prima possibile, evitando quelle che potrebbero essere pesantissime complicazioni.

La situazione è decisamente diversa in Cina dove ci sono 47 casi confermati ieri, un numero che sicuramente è totalmente distante da quelli che si muovono in Europa. Ovviamente ai numeri faranno seguito dei decreti e la possibilità che si possa trovare la soluzione solo in seguito all’adottamento di misure fortemente restringenti. I lockdown sembrano essere ormai davvero a un passo.

Le diverse forme di contenimento

Nel mondo sono diverse le forme che si stanno muovendo con misure rigide che si rendono per forza necessarie. Sicuramente l’Italia sta cercando di evitare un nuovo lockdown ma poi la situazione potrebbe diventare irreparabile. Negli Stati Uniti però si lavora in altro modo con la volontà di affrontare la malattia, senza controllarla con stop totali. Dichiarazioni fatte dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che erano state in passato pesantemente criticate e che avevano portato a delle situazioni difficili da gestire. Chissà chi avrà ragione, lo capiremo solo col tempo.

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Tra chi esclude il lockdown come possibilità c’è la Russia. Putin è chiaro e ha già deciso come muoversi, pianificando delle misure restrittive in ambito locale ma senza l’avvio di un lockdown totale che porterebbe alla chiusura. Purtroppo anche in Russia i dati sono in costante aumento con nelle ultime 24 ore 17717 casi con 366 morti. La città più colpita sembra essere Mosca che conta 4906 casi.

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In Germania invece parlano di serrata mite e mini lockdown. Si parla di stadi ora a porte chiuse in Bundesliga e chiusura di attività culturali, ricreative e ristoranti. Questo si applicherà al momento dal 2 novembre fino alla fine del mese stesso. Si chiama lockdown light e arriva dall’accordo tra governo federale e quello dei Land. Incontri all’aperto tra i membri di due famiglie con un massimo totale di dieci persone.

In Francia invece si parla di maggioranza ampia e cioè di 399 voti a favore rispetto a 27 contro. Si parla di lockdown deciso per frenare quella che è la seconda ondata. Il Premier Castex ha parlato di gratitudine nei confronti di questo voto all’altezza della grave situazione che si vive. Alcune situazioni rimarranno comunque aperte, per evitare una chiusura totale.

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