Sgarbi cacciato dall’aula della camera perché senza mascherina

Cacciato dall’aula della camera perché non voleva indossare la mascherina, come al solito Vittorio Sgarbi fa parlare di sé. 

sgarbi (web source)
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Come al solito fa parlare di sé Vittorio Sgarbi che deve essere portato fuori dall’aula della camera di peso siccome non indossava la mascherina. Non riesce proprio a restare dentro le regole il celebre opinionista, politico e critico d’arte. Insomma, in una scena che diventa quasi “usuale” per lui, viene portato fuori a forza da chi deve garantire l’ordine all’interno dell’aula.

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“Sono stato nuovamente espulso dall’aula di Montecitorio. Mi hanno ancora portato via di peso. Sia chiaro: lo faccio per tenere allenati i commessi…”: così sui social Vittorio Sgarbi annuncia, con un messaggio quasi provocatorio, l’espulsione dall’Aula avvenuta nel corso di un battibecco in aula con altri deputati, mentre si stava discutendo la legge contro l’omofobia.

Come al solito Sgarbi contro tutti

sgarbi
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Il presidente della Camera, Roberto Fico, lo ha invitato in più occasione ad utilizzare il dispositivo di protezione, ma lui si è rifiutato. All’ennesimo: “Deve mettere la mascherina!”, lo stesso Sgarbi ha risposto con fare minaccioso verso Fico: “Non riesco a parlare, lei è un fascista!”.

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“Gli insulti non sono ammessi in quest’Aula“: ha ribadito Fico, con Sgarbi a ribadire, durante il ricordo del presidente della Regione Calabria: “Viva il coraggio di Jole Santelli, a morte l’ipocrisia!“, ha chiosato Sgarbi. Non è la prima volta che il deputato si ribella e non indossa i dispositivi di protezione. Da qui quindi la scelta forzata di ‘mandar in campo’ la sicurezza e mettere quindi fine ai ‘lamenti’.

Sempre esuberante il politico

sgarbi
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“Vittorio Sgarbi si scusi con il presidente Fico e con tutti i deputati e le deputate, ha veramente superato il limite. Quest’Aula è il luogo della democrazia. La sua aggressione verbale è inaccettabile”, interviene Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia. Le scuse però, naturalmente non arrivano.

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Da qui quindi la “rissa verbale” tra i diversi partiti politici così che poi, all’ennesimo rifiuto all’indosso dei dispositivi di sicurezza, c’è la ‘cacciata’ del critico che non voleva proprio saperne di uscirne dall’aula. Insomma, solito show in un periodo già complicato con l’emergenza sanitaria a render straziante la vita dei cittadini.

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