C’é una sindrome che rappresenta un grave problema per la guida che ha portato a norme specifiche per il rinnovo patente.
Vista la gravità delle conseguenze, la legislazione europea e italiana ha introdotto norme specifiche per il rilascio e il rinnovo della patente a soggetti affetti da questa patologia, al fine di garantire una maggiore sicurezza sulle strade.
L’apnea ostruttiva del sonno si caratterizza per ripetute interruzioni della respirazione durante il sonno, causate da un’ostruzione delle vie aeree superiori. Queste pause, che durano oltre 10 secondi, si manifestano come apnee (interruzioni complete) o ipopnee (riduzioni parziali del flusso d’aria), frammentando il riposo notturno e causando un grave deficit di ossigenazione. Ne consegue una scarsa qualità del sonno e una marcata sonnolenza diurna, che aumenta il rischio di colpi di sonno e incidenti durante la guida.

Studi epidemiologici indicano che i pazienti con OSAS hanno un rischio di incidente stradale da due a sette volte superiore rispetto a individui sani, superando persino il rischio legato all’abuso di alcool o all’uso di sostanze psicotrope. In particolare, gli incidenti causati dal colpo di sonno sono spesso i più gravi, con un elevato tasso di mortalità, poiché il guidatore perde completamente il controllo senza percepire il pericolo imminente.
Normativa europea e italiana per il rilascio e rinnovo della patente in caso di OSAS
La consapevolezza del rischio associato all’OSAS ha spinto l’Unione Europea a emanare la Direttiva Europea 2014/85/UE, recepita in Italia con il Decreto legge del 22 dicembre 2015, che introduce criteri stringenti per l’accertamento della patologia nei conducenti con sospetta o accertata OSAS.
Direttiva Europea 2014/85/UE
La direttiva stabilisce che i soggetti con sospetta o confermata sindrome da apnea ostruttiva notturna moderata o grave devono sottoporsi a una valutazione medica approfondita prima del rilascio o rinnovo della patente. La patente può essere concessa solo se è dimostrato un adeguato controllo della malattia e un miglioramento della sonnolenza, certificati da un medico autorizzato. Inoltre, è previsto un monitoraggio periodico, con visite mediche ogni tre anni per i conducenti non professionali (gruppo 1) e annuali per quelli professionali (gruppo 2).
Decreto legge italiano 2015 e linee guida ministeriali
L’iter previsto dalla normativa italiana richiede che tutti i richiedenti il rilascio o il rinnovo della patente dichiarino eventuali disturbi del sonno, compresa l’OSAS, nella dichiarazione anamnestica. Il medico monocratico effettua un primo screening utilizzando questionari specifici, come il Questionario Sonnolenza Diurna e, se necessario, indirizza il candidato alla Commissione Medica Locale (CML) per approfondimenti.
La CML valuta i tempi di reazione con test specifici e impiega scale di valutazione della sonnolenza come la scala di Epworth. Sulla base dei risultati, il soggetto viene classificato in profilo a basso, medio-basso o elevato rischio di incidente stradale.
- Basso rischio: idoneità alla guida senza particolari limitazioni, con rinnovo della patente fino a tre anni per patenti A e B.
- Medio-basso rischio: idoneità con validità ridotta a tre anni (patenti non professionali) o un anno (patenti professionali), con necessità di controlli più frequenti.
- Elevato rischio: la guida è consentita solo con certificazione specialistica che dimostri il controllo efficace della sintomatologia e il miglioramento della sonnolenza diurna.
In assenza di adeguato trattamento, il rinnovo della patente può essere negato o sospeso temporaneamente.

Per confermare la diagnosi di OSAS è necessaria la polisonnografia cardiorespiratoria, che rileva gli eventi apneici e il grado di alterazione della saturazione di ossigeno nel sangue. Oggi, grazie a terapie efficaci come la CPAP (pressione positiva continua), i dispositivi orali mandibolari e, in alcuni casi, interventi chirurgici, è possibile migliorare significativamente la qualità del sonno e ridurre la sonnolenza diurna.
Un recente studio ha dimostrato che il trattamento con CPAP riduce drasticamente il rischio di incidenti stradali già dopo pochi giorni di applicazione, evidenziando l’importanza della diagnosi precoce e dell’aderenza alla terapia.
La normativa prevede per i soggetti con OSAS una durata ridotta della validità della patente: tre anni per le patenti di categoria A, B e B+E, e un anno per le patenti professionali di categoria C, C+E, D e D+E, purché sia dimostrato il rispetto delle terapie e il controllo della sintomatologia. Questo meccanismo incentiva i pazienti a sottoporsi a controlli regolari, migliorando la sicurezza stradale.

(www.kronic.it)
L’iter per l’accertamento dell’idoneità alla guida prevede:
- Valutazione da parte del medico monocratico, che effettua un primo screening clinico, anamnestico e con questionari standardizzati.
- In caso di sospetto o conferma di OSAS con sonnolenza significativa, invio alla Commissione Medica Locale.
- La CML esegue test specifici sui tempi di reazione e valuta la gravità della sonnolenza con strumenti validati.
- Emissione di un giudizio sull’idoneità alla guida, con eventuale prescrizione di limitazioni o indicazioni terapeutiche.
L’omissione della dichiarazione di OSAS durante la visita medica può comportare gravi conseguenze, tra cui la sospensione della patente, la perdita della copertura assicurativa e, in caso di incidente, responsabilità civili e penali.