WhatsApp, attenzione alle cose che si dicono perché si può rischiare grosso: tutti i dettagli e le curiosità
La giurisprudenza italiana si evolve rispetto all’utilizzo delle comunicazioni digitali nei rapporti legali. Una recente sentenza del Tribunale di Catanzaro ha stabilito che un messaggio WhatsApp può assumere valore di impegno vincolante in ambito contrattuale, con importanti ripercussioni anche nelle controversie familiari e patrimoniali.

La vicenda riguarda un ex marito che, attraverso un messaggio WhatsApp, si era formalmente impegnato a farsi carico del pagamento di un mutuo cointestato con la ex moglie. Successivamente, però, l’uomo ha tentato di sottrarsi alla responsabilità, contestando la validità del messaggio come prova di un accordo vincolante.
Tuttavia, il Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto l’efficacia probatoria del messaggio, sottolineando come la comunicazione scritta via chat, se chiara e inequivocabile, possa configurare un contratto a tutti gli effetti. Questo ha segnato un importante precedente in tema di validità legale delle conversazioni digitali, soprattutto in assenza di un contratto scritto tradizionale.
WhatsApp come strumento legale nelle controversie civili
La decisione del tribunale riflette una tendenza crescente della giurisprudenza italiana a considerare i messaggi scambiati tramite applicazioni di messaggistica istantanea come prove accettabili in ambito giudiziario. In particolare, quando tali comunicazioni contengono dichiarazioni di volontà chiare e inequivocabili, possono essere utilizzate per dimostrare accordi, impegni o modifiche contrattuali.

Nel caso specifico, l’impegno assunto tramite WhatsApp è stato ritenuto sufficiente per vincolare l’ex marito al pagamento del mutuo, anche in assenza di un documento cartaceo formale. Questo implica che l’utilizzo della chat assume un ruolo non solo informale, ma anche giuridicamente rilevante nelle trattative e negli accordi familiari.
Questa sentenza costituisce un monito per chiunque utilizzi WhatsApp o altri strumenti digitali per scambiarsi promesse o accordi che possano avere conseguenze legali. Ogni messaggio inviato può essere portato come prova in tribunale, a condizione che il contenuto sia chiaro e documentabile.
Per avvocati, giudici e operatori del diritto, si rafforza quindi la necessità di considerare le comunicazioni digitali come parte integrante del fascicolo probatorio in cause civili e familiari. Per i cittadini, invece, la raccomandazione è di prestare estrema attenzione a ciò che si scrive in chat, soprattutto quando si tratta di impegni economici o contrattuali.
In sintesi, la giurisprudenza italiana si sta adeguando alla realtà digitale, riconoscendo la validità legale delle conversazioni online e imponendo nuove regole di prudenza nella gestione delle comunicazioni su piattaforme come WhatsApp.