Multa inaspettata dopo segnalazione di parcheggio irregolare: sanzionata la stessa automobilista. Cosa è successo?
Un episodio surreale ma emblematico si è verificato sabato sera a Miramare, località turistica vicino a Rimini, dove una donna ha chiamato la Polizia Locale per segnalare un parcheggio irregolare, ma è finita per essere sanzionata lei stessa. La motivazione risiede nell’uso di un permesso per disabili contraffatto, scoperto proprio durante l’intervento degli agenti.

La chiamata alla Polizia Locale e la scoperta del documento falso
La donna aveva allertato la Centrale Operativa della Polizia Locale per denunciare la presenza di numerosi veicoli parcheggiati in modo irregolare in una via adiacente alla Statale 16, che creavano pericolo e intralcio alla circolazione stradale. Gli agenti, intervenuti tempestivamente, hanno verificato gli stalli di sosta riservati ai disabili e hanno rilevato la presenza di due veicoli: uno senza alcun contrassegno e un altro con un permesso apparentemente valido, rilasciato da un comune dell’entroterra riminese.
Un controllo più approfondito ha però evidenziato che il permesso esposto era una fotocopia palesemente contraffatta. Grazie agli strumenti in dotazione, la Polizia Locale ha risalito all’identità della proprietaria del veicolo, residente a pochi metri dal luogo del controllo. Per completare le verifiche e procedere con la contestazione ai sensi dell’articolo 158 del Codice della Strada, gli agenti si sono recati presso l’abitazione della donna.

Una volta raggiunta l’auto, la donna ha ammesso che il permesso esposto apparteneva a una parente deceduta da tempo. Nonostante l’evidenza dell’irregolarità, ha manifestato un forte dissenso per la sanzione amministrativa, ritenendola eccessiva e ingiusta. Durante la discussione ha inoltre rivelato di essere stata proprio lei a chiamare la Polizia Locale per segnalare la sosta irregolare di altri veicoli, sostenendo di aver compiuto un “servizio pubblico” e pertanto di non meritare la multa.
Questo episodio mette in luce una problematica ricorrente: il tentativo di giustificare comportamenti illeciti con motivazioni personali, anche quando si è autori di infrazioni gravi come l’uso di un permesso per disabili falso.
Negli ultimi anni, le normative italiane si sono irrigidite per contrastare efficacemente l’abuso degli stalli riservati ai disabili, riconoscendo l’importanza di garantire il diritto alla mobilità di chi ha reali necessità.
Normative più severe contro l’abuso dei parcheggi per disabili
Il Decreto Infrastrutture n. 121/2021 ha quasi raddoppiato la sanzione pecuniaria per la sosta non autorizzata negli spazi riservati, portandola da 87 a 165 euro. Successivamente, con la Legge n. 117/2024, entrata in vigore il 14 dicembre 2024, la multa è stata ulteriormente innalzata a 330 euro, accompagnata dalla decurtazione di 4 punti dalla patente di guida.
Oltre alla sanzione economica e alla perdita di punti, in caso di assenza del conducente al momento del controllo, è prevista anche la rimozione forzata del veicolo per liberare lo spazio riservato.
Queste misure si inseriscono in una strategia più ampia di tutela dei diritti delle persone con disabilità e di rispetto delle norme di circolazione, con l’obiettivo di scoraggiare comportamenti fraudolenti e promuovere una convivenza civile più equa e rispettosa.
L’episodio di Miramare rappresenta quindi un monito chiaro: l’uso improprio dei permessi per disabili non è solo una violazione amministrativa, ma un danno sociale verso chi realmente necessita di tali agevolazioni.