Una nuova sentenza della Cassazione e l’attraversamento sulle strisce pedonali: cosa cambia e perchè bsiogna fare ancor più attenzione?
Una sentenza della Corte di Cassazione (ordinanza n. 18313, depositata il 4 luglio 2025) rivoluziona le consuete convinzioni in tema di sicurezza stradale e responsabilità nei sinistri che coinvolgono pedoni e conducenti. Il principio consolidato secondo cui il pedone che attraversa sulle strisce pedonali è sempre tutelato, cede il passo a un nuovo paradigma che impone una maggiore prudenza e responsabilità anche ai pedoni.

Attraversamento sulle strisce pedonali: il caso
Il caso esaminato dalla Corte riguarda un geometra investito da un autobus mentre attraversava sulle strisce. Inizialmente, l’autista è stato sanzionato per non essersi fermato, mentre il pedone, ricoverato in ospedale, sembrava vittima esclusiva dell’incidente. Tuttavia, le immagini delle telecamere di bordo hanno chiarito che il geometra non si era limitato ad attraversare, ma era “lanciato” sulla carreggiata senza accertarsi dell’arrivo del mezzo. Inoltre, l’ombrello che gli copriva la visuale ha aggravato la situazione, impedendo un comportamento prudente. Nonostante la frenata disperata dell’autista, l’impatto è stato inevitabile, causando anche una lieve contusione a un passeggero a bordo.
La Corte ha così stabilito una responsabilità condivisa al 50% tra conducente e pedone, ribaltando l’idea di una colpa esclusiva dell’automobilista in presenza di attraversamento sulle strisce.
La sentenza tocca anche un aspetto cruciale per i lavoratori autonomi che subiscono un infortunio: il riconoscimento del danno da lucro cessante. Il geometra coinvolto aveva richiesto un risarcimento basandosi sulla dichiarazione dei redditi e sulla normativa assicurativa (art. 137 codice ass. private) che consente di calcolare il risarcimento sul reddito maggiore degli ultimi tre anni.

La Cassazione ha però chiarito che la dichiarazione dei redditi serve solo a quantificare, non a provare il danno. È necessario dimostrare concretamente che l’infortunio abbia causato una reale perdita economica, attraverso prove documentali come contratti annullati, comunicazioni con clienti o progetti rinviati. Questo rappresenta un onere probatorio gravoso per i professionisti autonomi, che devono andare oltre una mera attestazione di inattività lavorativa.
Nuovi obblighi per i pedoni e ripercussioni nella giurisprudenza
L’articolo 190 del Codice della strada impone un doppio obbligo: gli automobilisti devono dare la precedenza, ma i pedoni devono attraversare con prudenza e senza creare pericoli improvvisi. La sentenza sottolinea che comportamenti come attraversare distratti, con il telefono in mano o con la visuale ostruita da un ombrello, non sono più considerati neutrali ma contribuiscono attivamente al verificarsi dell’incidente.
Questa nuova interpretazione evidenzia come le strisce pedonali non siano più uno scudo assoluto e che la condotta imprevedibile del pedone può escludere la tutela legale tradizionale. Di conseguenza, assicurazioni, periti e giudici utilizzeranno sempre più spesso sistemi di videosorveglianza e dashcam per ricostruire con precisione la dinamica degli incidenti, valutando con attenzione il comportamento di entrambe le parti coinvolte. La sentenza rappresenta una svolta importante per la sicurezza stradale, imponendo una maggiore responsabilizzazione personale e un cambiamento culturale nell’approccio alle regole di circolazione.