La diffusione delle truffe del QR Code nei parcheggi rappresenta un pericolo crescente per gli automobilisti in tutta Italia.
Questo tipo di raggiro, noto anche come Quishing, sfrutta la semplicità e la diffusione dei codici QR per ingannare gli utenti e sottrarre dati personali e denaro. Le segnalazioni di episodi di truffa si moltiplicano da Nord a Sud, indicando come i malviventi abbiano affinato tecniche sempre più sofisticate per colpire soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione.

La truffa si basa sull’applicazione di adesivi con codici QR falsi sulle auto parcheggiate o direttamente sui parcometri. Questi codici, molto simili agli originali, reindirizzano chi li scansiona verso siti web contraffatti, ideati appositamente per sembrare pagine ufficiali di pagamento della sosta. La vittima, ignara del raggiro, inserisce i propri dati personali e quelli della carta di credito, consegnandoli così nelle mani dei criminali informatici.
Gli anziani e gli utenti meno esperti di tecnologia sono le vittime più frequenti di questa tecnica, che sfrutta la fretta o la scarsa conoscenza dei sistemi digitali. La facilità con cui un semplice adesivo può ingannare un automobilista rende questa truffa particolarmente subdola e pericolosa.
Strategie efficaci per difendersi dal Quishing
Per evitare di cadere nella trappola, è fondamentale adottare alcune precauzioni:
- Controllare con attenzione il QR Code prima di scansionarlo. Verificare l’eventuale presenza di adesivi sovrapposti o segni di manomissione è il primo passo per smascherare la truffa.
- Utilizzare sempre le applicazioni ufficiali delle società di gestione parcheggi, scaricandole direttamente dagli store degli smartphone, evitando di affidarsi ai link generati dai QR Code sospetti.
- Inserire manualmente l’indirizzo del sito web ufficiale, anziché lasciarsi reindirizzare automaticamente dal codice, per accertarsi dell’autenticità della piattaforma di pagamento.
- Effettuare i pagamenti con carte prepagate a saldo limitato, riducendo così i danni potenziali in caso di furto dei dati.
Le autorità italiane, in particolare la Polizia Postale, raccomandano di mantenere alta la guardia e di segnalare immediatamente eventuali sospetti di truffa.

Il fenomeno del Quishing – fusione tra “QR Code” e “Phishing” – si sta rapidamente diffondendo anche in altri contesti, oltre ai parcheggi. I criminali informatici utilizzano codici QR malevoli inseriti in documenti, e-mail, scontrini o adesivi su superfici pubbliche per indirizzare le vittime verso siti web fraudolenti. Questi portali spesso richiedono l’inserimento di credenziali, dati bancari o il download di software dannosi, con conseguenze che possono arrivare fino al furto di identità e all’installazione di malware.
Tra le principali raccomandazioni per prevenire attacchi di Quishing vi sono:
- Verificare sempre la fonte e il contesto del codice QR prima di scansionarlo, evitando quelli trovati in luoghi pubblici o ricevuti da mittenti non affidabili.
- Attivare la funzione di anteprima URL nelle app di lettura QR, per controllare l’indirizzo web prima di visitarlo.
- Mantenere aggiornati il sistema operativo e le applicazioni dello smartphone, per beneficiare delle ultime protezioni contro siti e link dannosi.
- Non inserire mai dati sensibili su siti raggiunti tramite QR Code senza aver prima verificato la loro autenticità, prediligendo l’accesso diretto dal sito ufficiale.
Il Quishing rappresenta un esempio emblematico di come il cybercrimine si evolva sfruttando tecnologie di uso quotidiano per trarre in inganno gli utenti.