Allarme birra, il rischio è spaventoso: dopo l’indagine scoppia la bufera | Ecco la verità

Quello che si abbatte nei confronti di questa importante azienda produttrice di birra è incredibile. Ecco cosa si rischia 

 

Una delle bevande più amate dagli italiani si è trovata addosso un’accusa molto pesante. Una situazione in cui, l’azienda stessa, ha voluto controbattere dando vita ad una vera e propria polemica.

Allarme birra, il rischio è spaventoso

E questa è una vicenda che interessa un marchio in particolare, una birra prodotta in Sardegna anche se il marchio è posseduto dalla Heineken. Sembra infatti che questa bevanda sia protagonista di alcune controversie, una situazione abbastanza scomoda nel caso in cui il tutto verrebbe confermato.

Ma di quale birra stiamo parlando? Proprio come leggiamo su ricettasprint, questa vicenda vede come protagonista un marchio molto conosciuto nel nostro paese, una bevanda che ha ricevuto un’accusa molto pedante. Ovvero quella di essere stata confezionata all’interno di lattine e bottiglie in cui è presente un elemento che può causare danni per la salute di tutti coloro che ne fanno uso.

Una realtà molto scomoda per questa famosa marca di birra

Allarme birra, il rischio è spaventoso

Le accuse affermano che, le confezioni di questa birra, contengono al loro interno dei fluoruri in quantità più elevata rispetto agli standard che le norme di sicurezza hanno imposto. Ma qual è il rischio che corrono i consumatori, se questa accusa fosse vera? Numerose sono le patologie che possono svilupparsi in coloro che ingeriscono accidentalmente tali sostanze, e che possono causare numerosi danni nel nostro corpo.

L’accusa avanzata di confronti della birra Ichnusa è stata fatta dal periodico indipendente Indip, all’interno del quale è presente anche un documento di Massimiliano Mazzotta, Chemical Bros. Per chi non lo conoscesse si tratta di un documento all’interno del quale si parla a lungo della Sardegna e dell’inquinamento che interessa questa terra.

E questo è un argomento di cui si è discusso a lungo, la cui fonte è proprio il documento scritto da Mazzotta. Egli infatti afferma di aver osservato attentamente la birra Ichnusa messa in vendita. Ha scoperto che, al suo interno, è presente una concentrazione di fluoruri di 4,8 mg/l. E questo è il risultato ottenuto ad un primo controllo.

Anche se, a seguito di un secondo e un terzo controllo, ha verificato che prima si trovava di fronte a 3,5 mg/l per passare poi a 27,7 mg/l. Il birrificio Ichnusa ha cercato di tranquillizzare i consumatori, affermando che egli sta facendo tutto secondo le regole. All’interno del documentario di Mazzotta, è possibile leggere alcune delle accuse.

Accuse indirizzate alla Regione Sardegna, al Ministero dell’Ambiente, all’arpas e all’ats in quanto nessuno di loro si è espresso riguardo all’argomento che vede come protagonista il lago Assemini inquinato. In ogni caso il birrificio si difende affermando che, ogni birra prodotta, segue al 100% tutte le norme e i requisiti previsti dalla legge. “La sicurezza dei consumatori viene prima di qualunque cosa, assieme al rispetto per l’ambiente. La produzione della nostra birra ha come stella polare il rispetto di questi due fattori”.

Queste le parole del direttore del birrificio, Matteo Borocci, riguardo alla politica aziendale sulla loro produzione.

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