Terence Hill, il dramma vissuto da bambino: “Nascosti in cantina…”

Terence Hill racconta il difficile periodo vissuto durante la sua infanzia. Ecco di cosa si tratta nello specifico.

Terence Hill è un attore che ha fatto la storia del cinema non solo italiano, ma anche internazionale. Insieme a Bud Spenser è stato il pilastro della comicità che ha fatto ridere generazioni di appassionati di cinema. All’anagrafe, però, il suo vero nome è Mario Girotti.

 

Terence Hill
Terence Hill alla premiazione dei David di Donatello – Getty Images

Tra i ruoli più conosciuti negli ultimi anni c’è sicuramente Don Matteo con il quale l’attore ha raggiunto una considerevole fetta di pubblico. Ora considerando che ha oltre ottanta anni, ha diminuito le sue apparizioni e, di conseguenza, anche i ruoli accettati.

Per quanto riguarda la sua infanzia, però, non è stata tutta rose e fiori. Ecco cosa è successo nello specifico.

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L’infanzia difficile di Terence Hill: “Mi nascondevo in cantina”

Terence Hill
Terence Hill sul Palco del Festival di Sanremo – Getty Images

La vita di Terence Hill non è costellata solo di successi al botteghino al cinema. L’attore, infatti, ha trascorso la sua infanzia in Germania, più precisamente a Lommatzsch, poco distante da Dresda. La madre di Terence Hill era tedesca, mentre il padre era italiano. Sulla sua pelle purtroppo ha vissuto gli anni dei bombardamenti della guerra ed è un periodo che non ricorda con molta gioia.

In un’intervista ad Oggi racconta: “Con mia madre ci siamo nascosti in cantina. Da lì potevamo vedere che il cielo sopra Dresda era totalmente rosso. Mio padre lavorava come chimico in una fabbrica a Dresda e da una settimana non ne avevamo notizie. Avevamo paura. Finché un giorno un fratello di mia madre prese la bicicletta per cercarlo. Lo trovò in un bosco dove si era nascosto”.

Una volta ricongiunto con il padre, l’intera famiglia parte alla volta dell’Italia, in Umbria, a piedi portando con sé tutto ciò che possedevano in mano. Aggiunge infatti: “Mio padre era italiano e, quando ha ricevuto un’offerta di lavoro, ci siamo trasferiti in Umbria. Abbiamo fatto tutta questa distanza a piedi, portando tutto quanto possedevamo in mano”.

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