Cashback, arriva una nuova stretta: ecco cosa si rischia

Una nuova stretta è in arrivo per chi sta partecipando al sistema di rimborsi del Cashback. Ecco cosa si rischia. 

Spesa
Persone in fila per pagare alle casse di un negozio – Getty Images

Il Cashback è arrivato alle sue ultime battute per il suo primo semestre di piena attività. Dopo la proposta di rimozione categoricamente rigettata il servizio ha accolto sempre più consensi. Infatti, sono molti gli italiani ad essersi accorti della comodità nell’usare la propria carta di credito al posto dei contanti.

Ad ogni modo, non è stata ancora pubblicata la classifica ufficiale dei vincitori del Super Cashback, il premio di 1500 euro che sarà destinato a chi ha effettuato il maggior numero di pagamenti digitali. Ed è proprio questo rimborso che ha generato molte polemiche per le modalità con cui gli italiani hanno deciso di arrivare ai primi posti spezzando le spese in tanti micro transazioni.

Ora vediamo cosa rischiano i furbetti e cosa ha deciso di fare lo Stato per la fine di Giugno.

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Cosa sta succedendo per chi aspetta i rimborsi del Cashback: attenzione alle stangate

Benzinaio
Persona che mette la benzina nella sua autovettura in modalità self service – Getty Images

La classifica ufficiale dei vincitori del servizio di rimborso si saprà entro il 10 Luglio 2021. A stare in allerta sono soprattutto i furbetti che hanno effettuato transazioni di pochi centesimi per arrivare nei primi posti. Tra gli esercizi commerciali più colpiti ci sono i distributori di benzina che quando sono in modalità self service permettono ai cittadini di agire indisturbati. Quindi, un pieno di quaranta euro può essere suddiviso in tanti pagamenti da pochi euro ciascuno.

Si stima che il danno fatto alla categoria dei benzinai, gli esercizi più colpiti, sia di venti milioni di euro di transazioni anomale. Per ogni pagamento, infatti, il costo di commissione resta invariato. Ma, il problema sorge quando si tratta di un pagamento di pochi centesimi, che non riesce a coprire il costo di transazione.

Lo Stato dall’inizio dell’ultimo mese utile per accedere al bonus ha messo a punto il sistema per cercare di mettere alle strette i furbetti. Si invia un messaggio a chi ha fatto operazioni anomale, il quale deve giustificare le transazioni effettuate entro e non oltre sette giorni. Pena è l’annullamento di tali operazioni.

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