In Italia è caos scuole, mentre in Inghilterra è il grande giorno

La situazione delle scuole dimostra le differenze delle politiche attuate, in Italia e Inghilterra, per attenuare i contagi da Covid-19.

Il premier inglese, Johnson, alza la mano in classe
Boris Johnson in una classe (GettyImages)

La situazione dei contagi va a influire nelle scelte dei governi di ogni paese del mondo. Ad esempio, c’è una grande differenza nelle scelte che Italia e Inghilterra hanno attuato sul tema delle scuole.

Mentre nel nostro paese la chiusura delle scuole è differenziata in base al colore delle zone in cui si vive, in Inghilterra è da gennaio che le scuole sono chiuse. Gli unici a cui era permesso frequentare erano gli studenti che avevano genitori ‘key workers’ e più vulnerabili.

Sul tema scuole, in Inghilterra ha influito la variante inglese del Covid-19, arrivata da poco anche in Italia

Tipico school bus anglicano
Uno school bus (GettyImages)

La variante inglese sta colpendo anche i bambini ed i più giovani. Per ora, sembra che la situazione emergenziale in Inghilterra stia rientrando, ma in Italia si sta aggravando. Dunque, le decisioni dei governi sulle scuole sono, obbligatoriamente, diverse.

Ad ora in Inghilterra, stanno riprendendo le lezioni in presenza per i bambini più piccoli, dai cinque agli undici anni. Invece, per la prossima settimana sono previsti i rientri per i ragazzi più grandi.

Una cosa particolare sta avvenendo nella distribuzione dei test che individuano i contagiati. In pratica, viene chiesto ai ragazzi delle superiori di effettuare tre controlli per vedere se sono infetti, a scuola, e un test viene inviato loro a casa.

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La didattica a distanza rimane uno strumento importante nella lotta alla pandemia

Ragazzi dentro una classe
Ragazzi seduti sui banchi scolastici (GettyImages)

In Italia sono molte le persone che si sono divise sul tema della Dad. La lotta istituzionale è impersonata soprattutto dalle fazioni DADXTUTTI e i NODAD. Di fatto, i DADXTUTTI hanno aperto una petizione per continuare la didattica da casa, che è arrivata a 11.000 firme. I NODAD, di contro, stanno riempiendo invece le piazze di tutta Italia e sembrano voler aprire dei contenziosi legali con diverse istituzioni.

Invece in Inghilterra, da gennaio fino adesso, si è lavorato con la didattica a distanza. Questo ha portato al contenimento di molti contagi e c’è, anche nel nostro paese, chi afferma che la DAD è ormai una via per la futura istruzione.

 

 

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