Il governo Draghi è pronto: tra la delusione e la speranza

Formato il Governo Draghi con la lista dei ministri portata al Presidente della Repubblica Mattarella: ora c’è un nuovo inizio.

Mattarella (GettyImages)
Mattarella (GettyImages)

Prende sempre più forma il nuovo governo Draghi. Ieri, venerdì 12 febbraio, il neo Premier, alle ore 19 e un minuto, è giunto al Colle da Sergio Mattarella ed ha consegnato la lista dei Ministri. In tutto ne sono 23, di cui 15 politici e 8 tecnici.

Ci sono varie riconferme rispetto al Conte bis, tra cui: Luigi Di Maio agli Esteri, Luciana Lamorgese all’Interno e Dario Franceschini ai Beni culturali. Però, vi sono anche delle novità. Infatti, nel ruolo chiave di ministro dell’Economia, una new entry: Daniele Franco, bellunese, direttore generale di Bankitalia.

La formazione del nuovo Governo Draghi

Governo (getty images)
Governo (getty images)

Otto le donne. E, mentre il governo dell’ormai ex Premier Conte, era a trazione meridionale; in quello di Draghi sono presenti ben otto ministri lombardi. Per i ministeri chiave in campo economico, soprattutto quelli che maggiormente si occuperanno del Recovery fund, Draghi ha scelto quasi solo tecnici.

In particolare: Daniele Franco all’Economia, di Enrico Giovannini alle Infrastrutture, di Roberto Cingolani alla Transizione ecologica, di Vittorio Colao alla Transizione digitale. Mentre, altro tecnico è Roberto Cingolani alla Transizione ecologica.

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Manca il Ministro dello Sport nella lista consegnata

Spadafora (GettyImages)
Spadafora (GettyImages)

Nella lista presentata dall’ex Presidente della Banca centrale europea, c’è un’assenza illustre. Nello specifico, non è passata inosservata la mancanza del Ministro dello Sport. Un ministro attivo e indipendente, eletto sin dal 1914, è stato depennato. Secondo quanto emerge da Italpress, il ministro pentastellato delle politiche giovanili Fabiana Dadone, 36enne di Cuneo, avrà presumibilmente un sottosegretario ad hoc, dedicato allo sport.

L’ultimo ministro in carica è stato Vincenzo Spadafora, del Movimento 5 Stelle. Infatti, il 5 settembre del 2019 fu nominato ministro dello sport e delle politiche giovanili e il suo mandato è terminato di fatto con la caduta del governo Conte. Il congedo di Spadafora aveva suscitato numerose polemiche. In particolare, perché in un post pubblicato sui suoi profili social, aveva dichiarato: “Per molti anni avevo seguito le questioni relative ai diritti dell’infanzia e dei giovani, è sempre stato il centro del mio impegno. Non conoscevo invece il mondo dello sport, al quale mi sono avvicinato con curiosità, rispetto e attenzione”.

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