Google classifiche: i “cosa significa” più cercati del 2020. Sono impensabili

Questo dicembre sta per chiudere uno degli anni più difficili e tremendi che la storia dell’umanità possa ricordare, le classifiche di Google ci svelano le curiosità di tutto il mondo.

Motore di ricerca google (da pixabay)
Motore di ricerca google (da pixabay)

Anche quest’anno Google stila le sue classifiche per darci una idea di quello che per gli italiani, ma anche per le popolazioni di tutto il mondo, è stato l’anno che sta per finire. Le sue classifiche ci permettono cosa si è cercato sul motore di ricerca.

Le ricerca durante la “pandemia”

Questa classifica è stata, ovviamente, influenzata dal covid 19 e da tutto quello che è successo a causa del maledetto coronavirus che ha cambiato per sempre le nostre vite. E al primo posto non poteva che esserci la parola “pandemia”.  Abbiamo imparato a renderci conto di quanto una pandemia possa cambiare la vita di tutti, senza differenze.

L’anno della pandemia, che ancora caratterizza il panorama attuale, ha influenzato le ricerche effettuate sul popolare motore di ricerca, dove figurano termini correlati come “Nuovo DPCM”, “Contagi”, “Protezione Civile” e “Classroom” e “Meet” (diventati importanti strumenti di studio e lavoro).

Tra le categorie di ricerca più pratiche troviamo anche come fare il lievito o il pane fatto in casa: tutte testimonianze di un anno diverso e che ha cambiato abitudini ed esigenze. Il 2020 non può essere separato da pandemia e lockdown, lo sappiamo, e la classifica di Google Trends lo conferma.

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Le “cose” più ricercate nel 2020

Dalla classifica emergono le curiosità e le preoccupazioni degli italiani per questo difficile anno che sta per volgere al termine:

1-Pandemia

2-MES

3-DPCM

4-Congiunti

5-Urbi et Orbi

6-Bonsai

7-Smart working

8-Lockdown

9-RSA

10-Black lives matter

Impossibile non notare che il settimo posto è occupato da “Smart working“, in passato chi lavorava da casa era considerato uno “sfaticato”, da marzo abbiamo imparato il vero significato di lavoro agile.

Anche da questo difficilissimo anno abbiamo imparato nuove cose: la parola lockdown, ormai entrata nell’uso comune, di certo non era mai stata utilizzata prima.

 

 

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