Leo Marino Benedettini su dati Althesys rinnovabili

Il calo di consumo dell’energia elettrica favorisce il settore delle energie rinnovabili? E’ quanto abbiamo chiesto al team di Leo Marino Benedettini, imprenditore di San Marino a capo della Green Energy Ambiente e Tecnologie Srl. Nel blog di Leo Marino Benedettini leggiamo un interessante approfondimento sui 5 miliardi di decremento per l’anno 2020. Questa la perdita che potrebbe far registrare il comparto dell’energia elettrica a causa dello stop delle attività produttive, in seguito all’emergenza COVID – 19. L’Italia ha ridotto di almeno 20% il consumo di energia elettrica dalla metà di marzo, stando ai dati diffusi da Althesys, società di consulenza per il mercato elettrico, le energie rinnovabili, l’ambiente e le utility. Althesys, che ha anticipato le statistiche di Irex Annual Report, ha evidenziato come il settore elettrico subirà almeno una perdita del 6% a fine anni, rispetto al 2019 e la domanda previsionale di 302 miliardi di chilowattora per il 2020 sarà la più bassa mai registrata dal 2001.

Tuttavia, ancora i dati diffusi da Althesys evidenziano come il decremento del fabbisogno di energia elettrica in seguito allo stop forzato a causa dell’emergenza del Coronavirus abbia favorita le fonti energetiche rinnovabili, giunte a soddisfare il 42% del fabbisogno nazionale. Gas e carbone sono, invece, i comparti energetici che potrebbero subire i decrementi più rilevanti. L’Amministratore Delegato di Althesys, Alessandro Marangoni, mostra il suo ottimismo sulla crescita delle energie verdi. La previsioni ricavate, infatti, dall’Irez Annual Report 2020 riporta trend importanti per quanto riguarda gli investimenti nel settore, sia in Italia che all’estero; le energie ecosostenibili, infatti, sono destinate alla crescita, non appena l’emergenza da COVID – 19 sarà terminata e, secondo l’opinione di Marangoni, “anche il sistema elettrico, al di là della temporanea riduzione della domanda, potrebbe uscirne senza dover perdere asset strategici e con la prospettiva di una pronta ripresa”.

Dunque, l’emergenza scatenata dal Coronavirus favorisce le fonti energetiche rinnovabili, che acquisiscono il loro potere nel mercato elettrico. Il fabbisogno nazionale afferente al settore delle energie verdi giungerebbe al 42%, con un importante incremento rispetto allo scorso anno, quando si fermò al 40%. Infatti, stando alle statistiche diffuse dal modello Net di Althesys, nel 2020 si produrranno 111 miliardi chilowattora di energie sostenibili, il 3% in meno rispetto al 2019. Il piccolo rallentamento subito dal settore delle energie rinnovabili è dovuto principalmente allo stop fatto registrare dal comparto eolico (-8%) e idroelettrico (-5%), ma questi piccoli decrementi potrebbero rientrare nel corso del 2020 a seguito della pandemia che ha portato alla flessione del consumo di energia elettrica. Infine, sempre secondo i dati diffusi dal modello Net di Althesys, la perdita in questo comparto potrà toccare una cifra pari ai 5 miliardi di euro nel 2020, il 31% del totale, con conseguenze importanti sulla vendita di energia derivante da fonti fossili. I dati sono stati condivisi dal blog di Leo Marino Benedettini.

Interessante l’approfondimento del team di Leo Marino Benedettini sulla dichiarazione del Ministro dell’Ambiente Costa che lancia: “15000 euro di incentivi per l’acquisto di auto green”.

La pandemia generata dal diffondersi del COVID – 19 sta avendo conseguenze sul settore automobilistico. La tendenza è stata dimostrata dai dati diffusi da Dataforce, che fotografano la situazione delle prime immatricolazioni rilevate nel corso del mese di aprile. Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, però ha individuato nello sviluppo sostenibile la soluzione migliore per far ripartire l’economia al termine dell’emergenza sanitaria. A tal proposito, il ministro ha avanzato una proposta che riguarda e coinvolge proprio il mercato dell’auto. Nel corso di un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, Sergio Costa ha proposto di mettere a disposizione 15.000 euro di incentivi anziché 5000 euro per tutti coloro che vogliono sostituire la propria auto, passando da sistemi Euro 0 a Euro 5, mediante l’acquisto di una vettura ibrida o completamente elettrica. Se si attuasse questa linea, sicuramente le immatricolazioni delle auto green aumenterebbero in modo rilevante. Il Ministro dell’Ambiente ha spiegato poi che, mettendo a disposizione una quota maggiore di incentivi da spendere nel settore delle auto green, anche le case automobilistiche potrebbero puntare maggiormente su questa politica, producendo un numero più elevato di vetture a zero emissioni. Di conseguenza, maggiore sarà l’aumento di queste auto auto, maggiore sarà il decremento del prezzo di vendita delle stesse. La ricerca tecnologica ne gioverebbe in modo importante, poiché gli studi nel settore avanzerebbero più velocemente.

Il Ministro dell’Ambiente sottolinea come questo incentivo possa essere un valido aiuto per le famiglie, poiché Costa ricorda come “sono loro a fare il cambiamento del paradigma economico, non le grandi imprese”. Inoltre, il Ministro Costa evidenzia come sia necessario puntare non solo sulla produzione di auto a zero emissioni, ma anche sveltire l’iter burocratico per installare le colonnine per la ricarica delle automobili ecosostenibili. Inoltre, il Ministro dell’Ambiente ha anticipato che il Governo sta lavorando alla Norma Semplificazione, con l’obiettivo di velocizzare la proposta che afferisce al settore delle auto ad energia green. La norma si basa su tre parole chiave importanti: sburocratizzazione, semplificazione e velocizzazione. Tre parole chiave con cui Costa intende velocizzare l’iter per l’installazione delle colonnine di ricarica e dimezzare i tempi per ottenere le autorizzazioni per l’installazione di impianti di produzione di energie rinnovabili. Infatti, ad oggi c’è la necessità di ricorrere a 11 o 18 autorizzazioni per l’implementazione di questi servizi. Se la Norma di Semplificazione entrasse in vigore, poi, i tempi di autorizzazione per l’installazione di impianti di energie rinnovabili scenderebbero a 6 mesi, a fronte dei 3 – 5 anni di cui si necessita, invece, nella situazione ideale.

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