“Lutto” nel mondo delle auto, dopo 40 anni di servizio e di successi gli automobilisti dovranno dire addio a questo famoso modello.
Dopo oltre quattro decenni di servizio ininterrotto, l’Humvee, storico veicolo militare dell’esercito americano, si appresta a uscire definitivamente di scena.

Il suo successore, l’Infantry Squad Vehicle (ISV), è pronto a prendere il testimone, segnando una svolta importante nella mobilità tattica delle forze armate degli Stati Uniti. L’approvazione ufficiale da parte del Pentagono è ormai un dato di fatto e la sua diffusione su larga scala è imminente.
La fine di un’era: addio all’Humvee
L’Humvee ha rappresentato per quarant’anni un’icona della mobilità militare, impiegato dal 1985 in numerosi teatri di guerra. Tuttavia, l’evoluzione tecnologica e il mutamento delle strategie belliche hanno reso necessario un cambio di paradigma. Come sottolineato da Alex Miller, esperto nella trasformazione dei mezzi militari americani, “l’Humvee non risponde più alle esigenze del combattimento moderno, che vede un ruolo crescente di droni e robot sul campo”. Il veicolo, concepito per offrire una solida protezione e una presenza imponente, si trova ora a dover cedere il passo a mezzi più agili e tecnologici, capaci di operare in ambienti complessi e difficilmente accessibili.
La guerra elettronica e l’uso massiccio di sistemi autonomi stanno infatti ridefinendo il concetto stesso di mobilità e sicurezza. Il nuovo ISV è stato progettato per essere leggero, veloce e facilmente trasportabile. Privo di porte e tetto, può ospitare fino a nove soldati, con dimensioni contenute (5,2 metri di lunghezza e 2,1 metri di altezza) e un peso ridotto che permette di caricarne due contemporaneamente sugli elicotteri MH-47 Chinook. Questa caratteristica garantisce una capacità di intervento in aree dove i tradizionali veicoli a quattro ruote sono costretti a fermarsi.
Dal punto di vista tecnico, il motore turbodiesel Duramax da 2,8 litri con 186 cavalli offre prestazioni superiori: l’ISV raggiunge i 100 km/h in appena 15 secondi, contro i 20 secondi dell’Humvee. Questo incremento di agilità si traduce in una mobilità decisamente superiore su terreni impervi, rendendo l’ISV il veicolo emblematico dell’era del “combattimento agile”. Un altro aspetto fondamentale riguarda i costi. L’ISV garantisce un risparmio di circa 70.000 euro rispetto all’Humvee, grazie anche a un minor consumo di carburante, elemento cruciale per il bilancio militare.

Inoltre, solo il 20% dei componenti è specifico, mentre la maggior parte deriva da veicoli civili come il Chevrolet Colorado, uno dei pick-up più sicuri e diffusi nel 2024. Questo facilita enormemente le riparazioni, che risultano meno costose e più rapide, con un uso diffuso di pezzi facilmente reperibili anche in ambito civile. L’ISV non è solo un veicolo da combattimento, ma si propone anche come strumento fondamentale nelle operazioni di emergenza civile. Grazie alla sua agilità e capacità di carico, è già stato impiegato con successo in interventi di soccorso durante alluvioni e calamità naturali, dove la rapidità di azione è più importante delle tradizionali blindature pesanti.
Alex Miller sottolinea con ottimismo: “Sono certo che l’ISV diventerà un veicolo iconico, proprio come l’Humvee. La sua capacità di muoversi su strade inaccessibili lo rende indispensabile non solo in ambito militare ma anche nelle operazioni di protezione civile”. Il passaggio dall’Humvee all’ISV rappresenta dunque un cambio di paradigma che riflette l’evoluzione delle strategie militari contemporanee, sempre più orientate verso la tecnologia, la flessibilità e la sostenibilità economica, in un’epoca dominata da droni, robot e guerra elettronica.