La vecchia norma risaliva al 2005, quindi un suo aggiornamento era ormai necessario; stiamo parlando della UNI-EN 12101-6, la normativa dedicata alle specifiche per i kit e ai componenti dei sistemi a pressione differenziale per il controllo dei fumi e del calore in caso di incendio.
Oltre ad essere stata revisionata, è stata affiancata da una nuova normativa, la UNI-EN 12101-13:2022, la quale si occupa nello specifico della progettazione, dell’installazione, dei test e del mantenimento dei sistemi a differenza di pressione, colmando lacune e ridefinendo alcune precedenti indicazioni a carattere tecnico.
Prima di scoprire le novità introdotte dalle nuove normative, facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire che cos’è la pressione differenziale e in che modo il suo utilizzo può rientrare nelle pratiche antincendio.
Quando si parla di pressione differenziale si fa riferimento alla differenza di pressione intercorrente tra due ambienti o due punti distinti individuati all’interno di un contenitore chiuso.
Il calcolo della differenza di pressione, eseguito con uno strumento chiamato manometro, è una pratica utilizzata in vari ambiti industriali e lavorativi al fine di valutare lo stato dei filtri, il quantitativo dei liquidi presenti all’interno di serbatoi o altri contenitori sigillati, la pressione dei liquidi nei tubi e altro ancora.
In caso di incendio, l’utilizzo di strumenti atti a creare un differenziale di pressione consente di mantenere il vano scale e le principali vie di fuga libere dai fumi e dall’eccesso di calore.
Il manometro è uno strumento che permette di rilevare vari tipi di pressione; in commercio è possibile trovare il manometro per la pressione dell’aria, dei gas e dell’acqua o di altri liquidi.
In base all’utilizzo che si intende farne e alle finalità del calcolo della pressione, è possibile trovare modelli che permettono di rilevare la pressione assoluta, ossia a partire da un valore 0, quella relativa, ovvero la differenza di pressione tra il punto misurato e l’atmosfera, e quella differenziale.
Il manometro differenziale può essere digitale o analogico; nel primo caso risulterà molto preciso, potrà essere dotato di funzionalità aggiuntive e sarà disponibile sia in versione portatile che in versione fissa; nel secondo caso, si avrà a disposizione uno strumento fisso, utilizzabile senza corrente elettrica.
Mantenendo invariati gli elementi di base della vecchia versione, ovvero le finalità, gli ambiti applicativi e i requisiti fondamentali, i quali continuano ad essere il controflusso in corrispondenza di aperture e la sovrapressione nel locale, le nuove norme introdotte quest’anno introducono alcune importanti quanto utili novità:
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