Massimo Ciavarro, il lutto che l’ha distrutto: “Se non fosse morto…”

Massimo Ciavarro ha raccontato il lutto che lo ha devastato. Ecco di chi si tratta.

 

L’attore Massimo Ciavarro è uno dei personaggi famosi più amati dagli italiani. Raggiunge l’apice del suo successo con le classiche commedie all’italiana. Successivamente diventa produttore cinematografico fondando un’agenzia di produzione insieme all’ex moglie, Eleonora Giorgi.

È padre di Paolo Ciavarro, con cui ha partecipato insieme a Pechino Express. Il figlio Paolo è diventato il protagonista dell’ultima edizione del Grande Fratello Vip, in cui ha conosciuto la sua attuale compagna, Clizia Incorvaia, la quale ha annunciato da poco di essere in dolce attesa. Per Massimo Ciavarro si tratta del primo nipote.

Nella vita dell’attore, però, non è stato tutto rose e fiori. Ha dovuto superare un lutto terribile da giovane che ha segnato irrimediabilmente la sua vita. Vediamo nel dettaglio di chi si tratta.

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Massimo Ciavarro racconta la perdita del padre da giovane: ecco le sue parole

L’attore romano ha raccontato che quando aveva soltanto nove anni suo padre si è gravemente ammalato. Questa scoperta ha purtroppo condizionato la sua infanzia, che da spensierata e felice è diventata pregna di preoccupazioni sul futuro e la salute del suo genitore. Dopo cinque anni di calvario, il padre non ce la fa lasciando Massimo Ciavarro e le sorelle orfani di padre.

In quel momento, tuttavia, subentrano anche i problemi economici. Fortunatamente, la carriera dell’attore inizia ad ingranare bene. Al contempo, continua i suoi studi. L’attore è consapevole che se non ci fosse stato questo terribile lutto nella sua vita, tra l’altro in un periodo delicato come quello dell’adolescenza, sarebbe ad oggi una persona totalmente diversa da quella che è ora.

Ecco le sue parole  riguardo: “Se mio papà non fosse morto, io oggi sarei un’altra persona, laureata probabilmente in legge. Lui aveva idee sane. Con lui avrei avuto una vita molto più facile, sarei diventato adulto più tardi a 20-25anni invece sono stato costretto a prendere tra le mani la vita della mia famiglia a un’età in cui in teoria si è ancora immaturi”.