Gianluca Gazzoli lo speaker di Radio Deejay racconta di avere una malattia. Ecco i dettagli
Gianluca Gazzoli è un conduttore radiofonico, un narratore di storie e videomaker nato nel 1988 sotto il segno del Leone. Un bellissimo ragazzo sempre sorridente conosciuto al pubblico per essere uno speaker di Radio Deejay e aver scritto alcuni libri.
Il suo debutto risale al 2014 al timone di Radio Number One, per poi raggiungere la RAI e Radio2 conducendo il suo programma quotidiano KGG. Dal 2016 in poi ha collaborato con diverse trasmissioni televisive tra cui The Voice, I miglior anni e Domenica In, Quelli che il calcio edizione del 2017 e, nello stesso anno, ha condotto la diretta de il Festival Di Sanremo e il Giro D’italia.
L’apice del suo successo arriva con la conduzione di un programma radiofonico divenendo voce principale di MEGAJAY, per Radio Deejay. Il conduttore è molto conosciuto e seguito anche sui social vantando più 71,5 mila follower.
Per quello che si sa della sua vita privata, il giovane speaker è sposato e innamorato e la coppia ha dato luce alla figlia di nome Rachele che coccola e ama alla follia. L’uomo posa sempre scatti della famiglia suscitando molti commenti da parte dei fan.
Gianluca però ha confessato in un’intervista di avere una malattia.
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Gianluca Gazzoli durante un’intervista ha confessato di essere affetto da una malattia: un disturbo che dopo anni di sconforto, disagio e tristezza ha deciso di condividere attraverso un libro dal titolo “Scosse“, uscito nel mese di Aprile del 2021, precisamente il 13.
Attraverso il libro, Gianluca ha parlato della condizione fisica che lo costringe a vivere con un defibrillatore attaccato al petto e quando era piccolo ha sentito un grande disagio nel vivere tanto da dichiarare nell’intervista: “Da quando ho 15 anni vivo con un defibrillatore impiantato sotto il petto. Per circa diciassette anni non l’ho raccontato a nessuno perché avevo paura di essere giudicato, di essere trattato in modo differente”.
Nel suo libro svela i retroscena della malattia e di come l’ha dovuta affrontare e come ha imparato a conviverci affermando: “e dopo aver letto il mio libro anche una sola persona capirà che ci si può convivere e farà una cosa bella in più, sarò contento. Meglio ancora se si risparmierà le stupidaggini che facevo io, tipo nascondere la malattia ai medici per continuare a fare sport”.
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