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Cashback cambia tutto: tanti utenti verranno tagliati fuori

Visto che ne potrebbero essere esclusi, alcuni clienti rischiano di perdere i vantaggi del progetto Cashback, altri invece continueranno regolarmente.

Cliente paga gli acquisti con una carta (GettyImages)

Ci sono nuovi risvolti sul tema dei rimborsi dovuti alle transazioni digitali. In effetti, sembra che il Ministero dell’economia stia pensando a delle modifiche sull’iniziativa del Cashback. Ad ora, pare ci siano alcuni utenti “furbetti” che il governo vorrebbe scovare e sanzionare.

Come in tante leggi varate dai vari esecutivi, anche nel nuovo progetto di rimborsi, per gli acquisti con sistema elettronico, ci sono persone che provano a raggirarlo. Proprio per questo motivo, le dichiarazioni rilasciate dal segretario del Mef, Claudio Durigon, lasciano intendere la pesantezza delle sanzioni per chi viene beccato.

Gli utenti “furbetti” del Cashback rischiano alcune penalizzazioni

Tre tipi di carte di credito (GettyImages)

Quello che il ministero sta cercando di fare, aiutato dal sistema elettronico Pagopa, è di individuare tutti quei clienti che hanno effettuato 10 o più pagamenti elettronici in un unico store. Il decreto sul Cashback potrebbe quindi essere modificato a breve, ma per i clienti regolari non sembra ci saranno variazioni.

Per ora, pare che comunque sia soltanto il 0,2% delle persone ad esser stato scovato in fallo. Il tentativo degli utenti presi di mira è quello di ottenere il rimborso del 10%, fino a 1500 euro, e di avanzare nella classifica dei Super cashback, ma in maniera forzata.


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Le sanzioni e il pericolo in cui incorrono i trasgressori

Monete e carte di credito Visa e American Express (GettyImages)

Al momento, visto che la norma è nuova ed ha delle falle, non si parla di vere e proprie multe per chi trasgredisce. L’idea del Mef sarebbe quella di non contare, tramite l’applicazione Io, i movimenti dalla seconda transazione in poi, fatti nello stesso store. Invece, la peggiore delle ipotesi sembra essere quella di un’espulsione permanente degli utenti trasgressori dall’iniziativa.

I casi che si sono presentati a chi controllava i pagamenti sono risultati sospetti quando si è notato che molte persone effettuavano tanti piccoli pagamenti in un unico punto vendita, come, ad esempio, nei benzinai.

 

 

 

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