La lotta alla pandemia passa anche dal vaccino Astrazeneca, ma le ultime problematiche hanno creato paura in molti cittadini.
Le problematiche rilevate da diversi paesi europei, durante la campagna vaccinale, hanno portato un po’ di agitazione nella popolazione italiana. Il caso in particolare è quello del vaccino Astrazeneca, sospeso in Danimarca, Norvegia e Islanda. Altri paesi, come Italia e Austria, hanno messo sotto osservazione due lotti, vista la morte che è avvenuta a tre persone subito dopo essersi sottoposte alla vaccinazione.
L’Ema, l’Oms e il governo inglese, sono corsi in difesa della casa farmaceutica messa sotto accusa. “Non c’è ancora nessun nesso fra la vaccinazione e la morte di queste persone”, fanno sapere rappresentanti dell’Agenzia europea del farmaco, dopo aver condotto una approfondita indagine.
Secondo la giornalista scientifica, Roberta Villa, c’è affidabilità nella campagna vaccinale in corso. Questo sembra essere una delle campagne vaccinali più criticate della storia e la velocità avvenuta per produrre le dosi ha messo in dubbio la sua efficacia. In molte persone c’è tanta attesa, per gli effetti benefici che la campagna potrebbe portare nel contrasto alla pandemia.
Il vaccino di Astrazeneca “ha reazioni allergiche rarissime”, dice la giornalista, “il rischio potrebbe essere lo shock anafilattico con i componenti del vaccino stesso” prosegue.
“La differenza con Pfizer è inferiore a quanto si pensi, entrambi i vaccini hanno un approccio nuovo e non si immette nel corpo il segnale stimolante alla risposta immunitaria, ma solo le istruzioni per sconfiggere il virus”, dice la scrittrice del libro ‘Il diritto di non avere paura’.
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C’è caos comunque nelle amministrazioni locali per la somministrazione dei vaccini, “ci sono 4000 dosi in alcune zone, ma ne vengono somministrate soltanto 400 al giorno”, rivelano alcuni medici a Roberta Villa.
Sembrano essere tante le persone che aspettano: ancora in attesa ci sono anche tanti novantenni. Alcuni ricevono più chiamate, altri non ne ricevono per niente. L’esperta spiega il problema in Lombardia nelle prenotazioni, in Liguria anche, ma non in Veneto e sembra che pure nel Lazio si sia fortunati.
Comunque, “la vaccinazione evita di finire in rianimazione o morire per la malattia. Ovviamente, vanno vaccinate prima le persone a rischio, tipo i soggetti con fibrosi cistica. Sembra inutile iniettare le dosi ai giovani per ora”, conclude la giornalista laureata in medicina.
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