C’è divisione nell’Ue sul tema dei vaccini mentre in Italia si pensa già a delle opzioni diverse per l’approvvigionamento.
Il dibattito sui vaccini è aperto e, sia in Ue che in Italia, le ipotesi sembrano essere tante. L’Ue sta tentando di accelerare i tempi per la distribuzione. L’organo istituito alla certificazione delle dosi, l’Ema, sembra stia snellendo l’iter di controllo per approvare i vaccini più in fretta.
In Italia sono tanti i dibattiti aperti nel mondo politico e le alternative sembrano esserci. Il M5s si fa portavoce dell’idea di dover produrre i vaccini nel nostro paese sospendendo prima i brevetti. Il leader della lega, Matteo Salvini, afferma che “non si potrà attendere l’Unione europea altri e sei mesi”. Invece, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sembrerebbe prendere la strada dell’accaparramento diretto delle dosi.
Il presidente regionale piddino sembra voler decidere di non ascoltare le direttive dell’esecutivo italiano e dell’Ue sulla questione vaccini. Da quanto si apprende in una sua diretta Facebook, piattaforma a lui cara nel periodo di pandemia, vorrebbe velocizzare i tempi, di distribuzione delle dosi, interloquendo direttamente con gli stati.
“Probabilmente ci saranno delle novità sui vaccini provenienti dall’estero”, così afferma De Luca durante la diretta Fb. “Non ci saranno intermediari ma si discuterà direttamente con le case farmaceutiche o con gli stati”.
Le dichiarazioni arrivano per via di una forte urgenza che la regione campana sta riscontrando nelle politiche vaccinali. “Ad ora, è arrivata neanche la metà dei vaccini che dovevano arrivare”.
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L’iter che porta alla distribuzione dei vaccini in Europa è gestito dall’Ema, Agenzia della medicina europea, e in Italia dall’Aifa, Agenzia italiana del farmaco. De Luca afferma che prima di mettere a disposizione gli eventuali vaccini, acquistati autonomamente dalla regione da lui presieduta, l’iter di approvazione e valutazione non sarà messo da parte.
“Se continuiamo di questo passo per la ripartizione dei vaccini ci mettiamo tre anni”, sono queste le dichiarazioni del presidente campano che cerca delle valide alternative alla stagnazione della situazione.
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